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Calano imprese e lavoratori,
Ebam lancia l’allarme:
«richieste di aiuto aumentate del 40%»

ECONOMIA - «Dati che purtroppo non ci sorprendono», ha detto il presidente Riccardo Battisti all'assemblea dei soci di fine anno. Nel Maceratese persi 86 aziende e il 3,8% degli occupati da inizio 2024

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L’assemblea dell’Ebam

I dati delle imprese con dipendenti rilevati dall’Ebam (che non comprende il settore delle costruzioni) per il 2023, presentato all’assemblea annuale dei soci di fine anno, indicano una flessione rispetto sul 2022 pari all’1,7% (-216 imprese) e dello 0,4% dell’occupazione (-298 lavoratori). Il settore economico più rappresentato è quello della meccanica col 35% del totale delle imprese (4255), i servizi alla persona con il 16% (2010), l’alimentare con il 12,7% (1538), il settore moda (calzature-pelletterie-tessile-abbigliamento) con il 12% (1468) quindi tutti gli altri.

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Riguardo l’occupazione, il primato resta al settore della meccanica con il 35% (23.602 lavoratori), quindi il settore della moda con il 16% (11.087 lavoratori), l’alimentare con il 13% (8.957 lavoratori), i servizi con il 9% (6.131 lavoratori) Per la media degli addetti svetta il settore moda con 7,5%, il legno con 7,11%, l’alimentare con 5,8% e la meccanica con 5,5%. Il 2024 rileva una maggiore flessione dei numeri rispetto all’anno precedente e le imprese registrano un calo del 3% (-355) e dei lavoratori del 4,2% (-2624). I settori più colpiti riguardo le imprese sono quello della moda con un calo del 6% (-86 aziende) ed il trasporto merci con un calo del 5,7% (-30 aziende), la meccanica con un calo del 2% (-92 aziende). Le province più penalizzate sono quelle di Macerata (-86) e Pesaro-Urbino (-92) con un calo del 3%, e di Fermo del 2% (-41). L’occupazione cala in modo più importante con un -4,2% (-2.624 lavoratori). Nella moda il calo è del 10% (-1043 lavoratori), nel trasporto merci del 7,3% (-183 lavoratori) e nella meccanica del 3,2% (-714 lavoratori). Nelle province l’occupazione scende a Pesaro-Urbino dell’8,4%, a Fermo dell’8% a Macerata del 3,8%.

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Preoccupanti i dati registrati sulle ore e sugli importi richiesti per l’ammortizzatore sociale del Fondo di solidarietà per l’artigianato (Fsba). Nell’anno 2023 sono state 905.660 le ore di sospensione del lavoro richieste che erano 609.726 nel 2022 e che diventano 1.185.544 alla data del 30 ottobre 2024. Gli importi corrisposti ai lavoratori sono stati circa 13 milioni fino ad ottobre 2024, erano stati 9.462.000 nel 2023 e 6.100.000 nel 2022. Nel 2024 il 65% delle ore richieste pari a 502.562 provengono dalla provincia di Fermo a seguire il 23% da Macerata con 270.995 ore ed il 17% di Pesaro Urbino con 206.710 ore. Le ore richieste provengono prevalentemente dal settore moda per il 66%.

Riguardo alle prestazioni dell’Ebam nel 2024 viene registrato un incremento del 40% del numero delle richieste rispetto al 2023 che erano state di 3.168. Un lieve calo per quelle delle aziende per i contributi per l’occupazione aggiuntiva, stabili quelli per l’innovazione tecnologica anche se in misura inferiore rispetto al 2023 per quelli destinati alla digitalizzazione e transizione green. Esplodono quelli per le persone ossia dipendenti, titolari, soci soprattutto il contributo sanitario, i contributi per l’istruzione scolastica fino all’università e l’attività sportiva per i figli mentre per i contributi specifici per i lavoratori le maggiori richieste riguardano il bonus energia, i contributi per la natalità, il trasporto pubblico per i figli e per il bonus per la carenza malattia inserito nel 2023.

«I dati non ci sorprendono purtroppo – dice Riccardo Battisti, presidente di Ebam – e confermano un momento complesso dell’intero comparto artigiano. Alcuni settori tengono meglio di altri ma complessivamente il trend non è favorevole. Per questo le richieste di prestazioni ad Ebam sono aumentate e abbiamo deciso un potenziamento delle stesse per andare incontro alle esigenze delle imprese e dei lavoratori avendo siglato il 9 dicembre un importante accordo interconfederale sulla bilateralità marchigiana». «Chiudiamo un anno ancora più complicato del precedente – ha aggiunto il vicepresidente Massimo Giacchetti – ma nel quale abbiamo anche rinnovato i contratti regionali di tutti i settori a conferma della volontà di trovare insieme delle soluzioni adeguate al momento».

Tra le novità discusse all’assemblea dei soci, la direttrice Cinzia Marincioni dopo aver illustrato i dati ha presentato il primo bando di concorso realizzato con dell’Università di Macerata per due borse di studio destinate alle migliori tesi di laurea avente ad oggetto il welfare state aziendale contrattuale finanziati da Ebam che si uniscono a quelle previste con l’Università di Urbino sulla sicurezza del lavoro nelle imprese artigiane.

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