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Cna e Cgia su imprese e occupazione:
«Fase complessa ma la resilienza
del sistema produttivo è una base solida»

ANCONA - I dati del Sistema Informativo Excelsior confermano per il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 le previsione di 10.090 nuove assunzioni nella nostra provincia, con un incremento dell'1,7%. Massimiliano Santini e Marco Pierpaoli: «La tenuta del mercato del lavoro dimostra come le nostre aziende stiano reagendo alle difficoltà puntando sulla qualità e sulle competenze».

da sin. Marco Pierpaoli e Massimiliano Santini

 

 

Confartigianato e Cna di Ancona tirano le somme di questo 2024 ormai agli sgoccioli, evidenziando un quadro complesso in cui fondamentale è il ruolo di rappresentanza. In un quadro economico segnato da venti anni di crisi concatenate, dalla grande recessione del 2008 alla pandemia, fino alle attuali tensioni geopolitiche, l’economia della provincia di Ancona mostra una peculiare capacità di resistenza e adattamento. Una resilienza che emerge con particolare evidenza dal mercato del lavoro, nonostante le difficoltà che attraversano il tessuto imprenditoriale e il commercio internazionale.

I dati del Sistema Informativo Excelsior confermano questa tendenza: per il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 sono previste 10.090 nuove assunzioni nella nostra provincia, con un incremento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in netta controtendenza rispetto al dato regionale che segna invece un calo dello 0,6%. Significativa anche la qualità della domanda di lavoro, con il 15% delle posizioni destinate a profili dirigenziali e tecnici specializzati, e il 30% riservato a giovani sotto i 30 anni. Un segnale di fiducia emerge anche dalla tipologia contrattuale: il 26% delle nuove assunzioni prevede contratti stabili. Il quadro demografico delle imprese rivela le cicatrici della policrisi in corso. Le imprese attive nella provincia sono 34.480 al novembre 2024, con un trend di contrazione che interessa tutti i macrosettori.

Dal 2018 ad oggi la provincia ha perso oltre 5.400 imprese, pari al 13,7% del tessuto imprenditoriale. Il calo più marcato si registra nel settore agricolo, che ha visto ridursi la base imprenditoriale del 21,6% rispetto al 2018 (da 6.316 a 4.949 imprese), seguito dall’industria manifatturiera che segna una contrazione del 16,8% (da 4.578 a 3.807 imprese). Anche il terziario, che rappresenta il comparto più numeroso con oltre 21.000 imprese, mostra segni di sofferenza con una riduzione dell’11% rispetto al 2018. Le costruzioni, nonostante il sostegno delle politiche di incentivazione degli ultimi anni, registrano comunque una flessione del 13,5% (da 5.406 a 4.678 imprese). Un dato che riflette le profonde trasformazioni in atto nel tessuto produttivo locale e la necessità di ripensare le strategie di sviluppo territoriale.

«’I numeri ci raccontano di un territorio che sta affrontando una fase di transizione complessa, ma che mantiene intatta la sua capacità di generare opportunità di lavoro e sviluppo – commentano in una nota a firma congiunta Marco Pierpaoli, segretario di Confartigianato Ancona Pesaro-Urbino e Massimiliano Santini, direttore di Cna Ancona – La tenuta del mercato del lavoro, in particolare, dimostra come le nostre imprese stiano reagendo alle difficoltà puntando sulla qualità e sulle competenze».

Il quadro di policrisi trova conferma nei dati dell’export dei primi nove mesi del 2024, che registrano una contrazione del 9,5% (-349 milioni di euro). Particolarmente colpiti i settori dei beni strumentali, con un calo del 26,5%, e della cantieristica navale, che segna una flessione del 32,5%. «Dati che riflettono l’impatto delle tensioni internazionali sulle catene globali del valore. La capacità di creare occupazione in un contesto così complesso rappresenta quindi un segnale importante per il futuro del territorio. Le sfide non mancano, ma la resilienza dimostrata dal sistema produttivo anconetano costituisce una base solida su cui costruire le strategie di sviluppo per il 2025. In questo scenario, il ruolo di Cna e Confartigianato si conferma sempre più strategico, operando su un duplice fronte: da una parte, garantendo una presenza costante accanto alle imprese con servizi personalizzati e consulenza qualificata per affrontare le sfide quotidiane; dall’altra, attraverso una consolidata sinergia tra le categorie a livello provinciale e una filiera della rappresentanza che, dalle Marche fino a Roma, porta le istanze del territorio sui tavoli istituzionali, contribuendo attivamente alla definizione delle politiche di sviluppo economico nazionali» conclude il comunicato.

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