di Francesco Cittadini *
Vi ricordate la storia dell’orso e del toro? Perché l’orso rappresenta la fase di riduzione dei prezzi e il toro quella di crescita? Possiamo aggiungere una nuova spiegazione alla simbologia grazie al contributo di Borsa Italiana.
Messi da parte i simboli, parliamo di numeri. Il 30 dicembre è stato l’ultimo giorno di scuola dell’anno per il mondo della borsa.
Piazza Affari chiude il 2024 a +12,6% consolidando il 28,03% che l’aveva resa leader per la crescita in Europa nel 2023. Sugli scudi il settore bancario. Diminuisce però il numero delle imprese quotate con 28 delisting (uscite dalla borsa), oltre a 9 Opa annunciate a fine anno (offerte pubbliche di acquisto per poi uscire) e 22 Ipo (nuove quotazioni). Pesano le partenze di Cnh Industrial, UnipolSai, Saras e Tod’s.
Il fenomeno non riguarda però solo l’Italia. Per rimanere alle Marche da segnalare l’uscita dalla borsa anche di Civitanavi Systems. Ma come sono andate le quotazioni delle aziende regionali? Oltre alle due uscite appena citate va tenuto presente l’ingresso di Distribuzione elettrica Adriatica.
Questo il quadro aggiornato delle società presenti al 31 dicembre 2024 nei vari listini.
Partiamo con Biesse spa che in un anno cede il 41% fino per atterrare a quota 7,34 Euro per azione, praticamente meno di un quarto del valore raggiunto a metà 2021, quando superò i 32 euro. La società opera nel mercato delle macchine per la lavorazione di legno, vetro, pietra, plastica e materiali tecnologici. Ci sono forti preoccupazioni sul fronte occupazionale soprattutto per i dipendenti del pesarese.
Brusca discesa anche per Ariston group che nonostante le performance di fatturato e utile cede il 44% rispetto all’inizio dell’anno. Da valutare quanto pesino le prospettive di mercato futuro e la transizione energetica negli impianti e nelle soluzioni di riscaldamento, con il progressivo abbandono del gas come fonte energetica.
Non brilla affatto nemmeno la fabrianese Elica, leader mondiale delle cappe da cucina. La società chiude l’anno con meno 27,80% e un dimezzamento del valore rispetto a poco più di due anni fa. Il gruppo comunque continua ad investire. E’ notizia di poche settimane fa l’acquisizione di un distributore olandese per lo sviluppo del mercato nel nord Europa.
Meno ventuno per cento anche per Clabo spa. La società di Jesi realizza vetrine espositive per il settore alimentare e vive dal 2021 un andamento altalenante in borsa.
La Gel spa di Castelfidardo mette a segno un +19% dopo aver sfiorato 1,9 euro per azione per chiudere l’anno a 1,68 euro. Una buona performance per l’azienda leader nella produzione di sistemi per il trattamento dell’acqua.
La Websolute spa di Pesaro si apprezza di quasi il 13 per cento invertendo la flessione subita fino ad aprile. La società offre soluzioni digitali per lo sviluppo delle vendite e la valorizzazione dei marchi aziendali.
Chiudiamo la rassegna con la nuova arrivata, la osimana Distribuzione Elettrica Adriatica Spa che cede il 12% rispetto al valore di collocamento dello scorso luglio.
* Francesco Cittadini – dottore commercialista – Tartuferi & Associati
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