Attivate le Reti clinico-assistenziali che fanno parte del Piano socio sanitario regionale 2023-2025 con l’obiettivo di migliorare i servizi, rendendoli più accessibili e tempestivi, e inoltre è stato approvato il piano formativo regionale (2025-2027). Due novità in campo sanitario nelle Marche che sono state annunciate dalla Regione.
Le reti clinico-assistenziali, spiega l’ente, «sono un modello organizzativo che integra ospedale e territorio – dice la Regione -, per garantire un’assistenza di alta qualità e un approccio coordinato e strutturato della presa in carico del paziente, in base alla patologia, collegando professionisti, strutture e servizi che offrono cure sanitarie e socio-sanitarie sul territorio». Ogni rete accompagna i pazienti nelle diverse fasi della malattia, dalla diagnosi alla dimissione, fino al rientro a casa. Inoltre ognuna di esse sviluppa percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali uniformi su tutto il territorio regionale (per patologia) e ottimizza l’utilizzo delle tecnologie digitali e delle strumentazioni all’avanguardia.
«Stiamo dando attuazione a quanto previsto nel Piano socio sanitario regionale – dice il vice presidente della Giunta regionale e assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – Il potenziamento e la realizzazione di nuove reti clinico-assistenziali rappresenta un importante cambio di passo verso una sanità più vicina ai cittadini, più capillare sul territorio e più moderna. Attraverso questo modello organizzativo multidisciplinare riduciamo i tempi di attesa, garantendo un’assistenza più veloce e appropriata. Diamo una risposta importante ai bisogni di salute della popolazione, specie delle persone con patologie complesse e croniche, e degli anziani».
Fra le Reti cliniche tempo dipendenti attivate nelle Marche (in cui gli interventi tempestivi messi in atto nelle prime ore dall’insorgenza dei sintomi sono cruciali) figurano la Rete emergenza urgenza ospedaliera, la Rete Ictus, la Rete infarto miocardico acuto, la Rete trauma grave e la Rete chirurgia della mano. Tra le Reti non tempo dipendenti attivate, la Rete ematologica, la Rete odontostomatologica, la Rete oncologica. Riorganizzata e rafforzata la Rete trapiantologica organi solidi e tessuti, la Rete trapiantologica di cellule staminali emopoietiche, la Rete trasfusionale. Attivata anche la Rete percorsi di Chirurgia Intraospedaliera per il miglioramento della performance nell’utilizzo delle sale operatorie e la garanzia di uniformità del percorso organizzativo-gestionale del paziente chirurgico programmato, pianificando le azioni per il recupero degli interventi in elezione e per assicurare la gestione efficace delle liste d’attesa. In fase di prossima attivazione anche la Rete delle malattie infettive e la Rete delle gastroenterologie.
Dalle Reti sanitarie al Piano formativo regionale (2025-2027) appena approvato. Si tratta dello strumento strategico di programmazione che mira a rafforzare l’efficacia e l’efficienza del sistema sanitario regionale, «affrontando priorità cruciali e settori chiave per garantire un’assistenza sempre più moderna e di qualità» dice la Regione. La realizzazione dei progetti previsti sarà affidata agli enti del Servizio sanitario nazionale, in un’ottica di collaborazione e sinergia. «Investire nella formazione dei nostri professionisti sanitari significa investire sulla qualità delle prestazioni offerte ai cittadini e sulla costruzione di un Sistema sanitario regionale più efficiente e all’avanguardia – ha spiegato l’assessore Saltamartini -. Il costante aggiornamento delle competenze è fondamentale per affrontare le sfide di un sistema sanitario in continua evoluzione e per garantire un’assistenza di alto livello a tutta la comunità». La formazione sarà rivolta alla prevenzione e promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro (con corsi rivolti ai cambiamenti climatici, l’esitazione vaccinale come sfida per la sanità pubblica, l’osteoporosi e le fratture da fragilità: dalla prevenzione alla diagnosi e assistenza, i tumori professionali, gli infortuni e le malattie da lavoro); alla prevenzione veterinaria e la sicurezza alimentare (l’intelligenza artificiale nel controllo della sicurezza alimentare, la corretta comunicazione in tema di Arbovirosi, il benessere degli allevamenti). Ci saranno anche corsi «di particolare rilevanza» sulle tecnologie (intelligenza artificiale in medicina, la telemedicina e Mhealth o Mobile Health, i servizi di assistenza medica attraverso dispositivi di comunicazione mobile); su biomedica e sistemi informativi (cybersecurity dei dispositivi medici); sul settore dei flussi informativi sanitari (i percorsi innovativi e digitali per la cura del paziente diabetico, le strategie efficaci per comunicare la salute), sull’integrazione sociosanitaria (il punto sui percorsi di implementazione delle risposte territoriali sanitarie e sociosanitarie per l’autismo, il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari e l’individuazione di Rems in ogni regione.
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