Parlare Futuro, giunto alla sua quattordicesima edizione, riscalda anche quest’anno il freddo inverno marchigiano.
Il tema di questa edizione attorno a cui si alternano i diversi appuntamenti è quello del linguaggio in una sorta di claim che recita: “Siamo le parole che usiamo”.
Considerando che siamo all’inizio del terzo millennio lo scopo è quello di suscitare degli interrogativi, delle domande su quelli che sono i modelli da seguire, le virtù civili da coltivare, gli ideali condivisi che fanno quel senso di comunità che si è andato perdendo. Non è dunque un discorso sul passato, ma una contesa sul presente e un confronto di progetti sul futuro. In questo quadro sembra centrale un discorso sul linguaggio, sulle parole e un confronto sull’ennesima provocazione della rassegna nella consapevolezza che la lingua contribuisce a formare la nostra identità ed è il veicolo-principe della rappresentazione e significazione della realtà, il mezzo che chiama all’esistenza le cose.
L’apertura della rassegna è quindi affidata alla illustre ed autorevole linguista, saggista ed attivista Vera Gheno, mercoledì 15 gennaio, ore 21.15, presso il Teatro Tullio Giacconi di Chiaravalle con un intervento dal titolo “Normalità, Diversità e tutte le parole nel mezzo”.
L’intervista spazierà nei vari campi di indagine della studiosa per arrivare all’ultimo dei suoi saggi titolato Grammamanti.
Immaginare futuri con le parole. Chi sono i grammamanti? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e così comprende di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni giorno parlando. Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili; chi decide di abbracciare la filosofia grammamante, invece, non ha paura di abbandonare il linguapiattismo, ossia la convinzione che le parole che usiamo siano sacre, immobili e immutabili. Perché per fortuna, malgrado la volontà violenta di chi le vorrebbe sempre uguali a loro stesse, le parole cambiano: alcune si modificano, altre muoiono, ma altre ancora, nel contempo, nascono. E tutto questo dipende da noi parlanti: non c’è nessuna Accademia che possa davvero prescrivere gli usi che possiamo farne; siamo noi a deciderlo e permettere il cambiamento. È tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo.
Vera Gheno sociolinguista, divulgatrice e traduttrice dall’ungherese, si occupa prevalentemente di comunicazione mediata tecnicamente, questioni di genere, diversità, equità e inclusione. Ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro anni con la casa editrice Zanichelli. Ha insegnato come docente a contratto all’Università di Firenze per 18 anni e da settembre 2021 è ricercatrice di tipo A presso la stessa istituzione.
La sua prima monografia è del 2016: “Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi)”; del 2017 è “Social-linguistica. Italiano e italiani dei social network” (entrambi per Franco Cesati Editore). Nel 2018 è stata coautrice di “Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello” (Longanesi). Nel 2019 ha dato alle stampe “Potere alle parole. Perché usarle meglio” (Einaudi), “La tesi di laurea. Ricerca, scrittura e revisione per chiudere in bellezza” (Zanichelli), “Prima l’italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure” (Newton Compton), “Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole” (EffeQu); è del 2020 l’ebook per Longanesi “Parole contro la paura. Istantanee dall’isolamento”. Nel 2021 pubblica “Trovare le parole. Abbecedario per una comunicazione consapevole” (con Federico Faloppa, Edizioni Gruppo Abele) e “Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole (Einaudi)”. È del 2022 “Chiamami così. Normalità, diversità e tutte le parole nel mezzo” (Il Margine). Nel 2023 ha curato “Parole d’altro genere. Come le scrittrici hanno cambiato il mondo” (Bur); ha pubblicato “Galateo della comunicazione” (Cesati) e “L’antidoto. 15 comportamenti che avvelenano la nostra vita in rete e come evitarli” (Longanesi).
L’evento è a ingresso libero e gratuito. Per info: 338.4162283
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