No compatto da parte del Consiglio regionale delle Marche rispetto ai due impianti a biogas che la Sgr vuole trasformare a biometano in via Coppa a San Paterniano e a Cucchiarello, nel comune di Osimo. Tra i problemi evidenziati figurano viabilità insufficiente per sostenere il transito di circa 27mila mezzi pesanti ogni anno e fragilità idrogeologica del territorio e incompatibilità urbanistica e paesaggistica. L’approvazione della mozione, a prima firma Dino Latini (presidente del Consiglio regionale) non ha un effetto vincolante, «in quanto l’autorizzazione o meno ai due progetti, spetta alla Conferenza dei Servizi», come ha evidenziato l’assessore regionale, Stefano Aguzzi. Durante la discussione, presenti alcuni esponenti del Comitato di protesta dei residenti di Osimo in Aula consiliare.
Nella mozione, votata all’unanimità (un solo astenuto), si evidenziano tutte le problematiche legate ai due progetti: sulla salute, sui siti interessati, vicini a un luogo archeologico, sulla viabilità, sul rischio idrogeologico. «Non siamo contrari alle energie rinnovabili, ma che siano prese in considerazioni tutte le variabili interessate», ha dichiarato il presidente Dino Latini. L’assessore Aguzzi ha ribadito come gli impianti di questo genere, «siano considerati dallo Stato come strategici, di pubblica utilità, tanto da andare a impattare sui Prg senza una variante ad hoc, in virtù anche di norme della Comunità europea che impone obblighi in materia di raggiungimento di quote di energia prodotta da energie rinnovabili». Quindi, il ruolo che sta svolgendo la Conferenza dei servizi deputata a esaminare il progetto.
«Capisco l’opinione pubblica e le loro preoccupazioni, pur non partecipando alla Conferenza dei servizi, i nostri uffici regionali hanno inviato alla società una serie di dubbi e perplessità in merito alla viabilità, mi dicono molto importante, e relativamente all’impatto. Attualmente, i procedimenti sono sospesi, in attesa di ricevere le relative risposte. La preoccupazione esiste, ma c’è una norma che ci dà l’obbligo a proseguire, ma spero che si riesca a non concedere l’autorizzazione», l’auspicio dell’assessore Aguzzi.
Accanto alla mozione, il consigliere regionale del Pd, Antonio Mastrovincenzo, ha presentato sull’argomento un’interrogazione. «Prendo atto con favore dell’impegno e delle parole dell’assessore Aguzzi, ma la Regione ha il dovere di individuare le aree idonee per evitare che si rischi il Far West. Noi siamo contrari a questi due progetti che prevedono la triplicazione di biomasse, dai 6 agli 8mila ettari di terreno potenzialmente interessati. Non si conosce la provenienza delle biomasse e si rischia di compromettere la salubrità delle aree interessate viste le 200mila tonnellate annue di biomasse che rischiano di mettere a rischio la salubrità dei terreni e delle falde acquifere. Senza dimenticare i 27mila transiti di mezzi all’anno, un impatto devastante a livello di circolazione».
Dopo un’ampia discussione, ha ripreso la parola l’assessore Aguzzi. «Ribadisco che da parte nostra si spera che ci siano gli elementi utili affinché la Conferenza dei servizi non conceda l’autorizzazione, anche per il rischio idrogeologico delle aree interessate dai due progetti, oltre a quelli evidenziati nel corso della discussione in Aula. Sono tutti fattori che meritano di non far concedere l’autorizzazione alla riconversione, ascoltando l’appello accorato da parte di tutti i cittadini di Osimo. Speriamo di non autorizzare, che non spetta a noi, ma alla Conferenza dei servizi alla quale ho espressamente detto di essere molto attenti e severi. La mozione che si è votata oggi in Aula non produce un vincolo, ma certamente rappresenta un tassello importante di indirizzo», ha concluso.
(Redazione CA)
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