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«Accorpate le scuole di Chiaravalle
per salvare un istituto di Piandimeleto»

ANCONA - Il gruppo assembleare del Pd torna ad attaccare la giunta regionale sul provvedimento.« Impatto devastante sui piccoli comuni e le aree interne. Acquaroli ritiri l’atto»

Il gruppo assembleare del Pd

 

Il gruppo assembleare del Partito Democratico torna a chiedere alla giunta Acquaroli il ritiro della delibera riguardante gli accorpamenti scolastici che sta mettendo in fibrillazione centinaia di famiglie, docenti e lavoratori circa la riorganizzazione del sistema scolastico regionale. Nella provincia di Ancona il provvedimento di accorpamento inteeressa a Chiaravalle gli istituti comprensivi Montalcini e Montessori”. «Il blitz del centrodestra andato in scena tra Natale e Capodanno – afferma in una nota la consigliera regionale Micaela Vitri, relatrice di minoranza del provvedimento contestato – ha colpito pesantemente l’entroterra delle province di Pesaro Urbino e Macerata. E lo ha fatto smentendo da un lato i criteri che la stessa giunta Acquaroli si era data ad agosto e, dall’altro, adottando una procedura di dubbia legittimità per soddisfare esclusivamente due principi totalmente estranei alla necessità di garantire il diritto all’istruzione nei piccoli comuni e nelle aree interne: salvare le amministrazioni amiche a discapito dei territori governati dal centrosinistra e allinearsi ai diktat del governo Meloni, impegnato a tagliare risorse alla pubblica istruzione per ricollocarle nell’ambito delle crescenti spese militari. Lo dimostra il fatto che il 30 dicembre, con una decisione senza precedenti, la giunta regionale sia arrivata persino a modificare una delibera che appena due ore prima aveva ricevuto il parere della commissione consiliare, per escludere dagli accorpamenti gli istituti comprensivi di Piandimeleto e Macerata Feltria. Un’esclusione giusta, tanto che i primi a richiederla eravamo stati proprio noi, consiglieri di minoranza, ma rifiutata dalla maggioranza fino all’intervento fuori tempo dell’onorevole Mirco Carloni. Peccato però che quella ingiustizia sia stata sanata da un’altra ingiustizia: ovvero l’accorpamento a Chiaravalle degli istituti comprensivi Montalcini e Montessori».

«Questa vicenda – sottolinea il consigliere Romano Carancini – dimostra ancora una volta l’arroganza del governo Acquaroli, che su un provvedimento così importante, che incide sulla vita materiale di migliaia di persone e rischia di mettere a rischio la stessa sopravvivenza di tante piccole comunità delle aree interne, molte delle quali inserite nel cratere sismico, non solo non ha mostrato rispetto istituzionale per la minoranza consiliare, ma ha umiliato il ruolo dei sindaci, a cui è stata impedita la partecipazione diretta e tempestiva a scelte che avranno un impatto enorme nei loro territori».

Duro anche il giudizio dei consiglieri Maurizio Mangialardi e Manuela Bora a proposito dell’accorpamento in extremis degli istituti comprensivi Montalcini e Montessori di Chiaravalle. «Un atto di una rozzezza istituzionale insopportabile – attacca Mangialardi -: l’ultima cosa che dovevano fare era minare l’esistenza dell’indirizzo montessoriano dell’istituto comprensivo di Chiaravalle, un simbolo internazionale dell’educazione e un’eccellenza formativa riconosciuta ovunque, grazie alla quale è nata una rete di scuole che proprio da qui, da Chiaravalle, parte e si snoda in Italia e nel mondo. E per cosa lo hanno compromesso? Per salvare dall’accorpamento un istituto di Piandimeleto. Ecco perché è una rozza l’assessora Biondi, che ha svenduto il suo territorio per nulla, ed è un irresponsabile l’onorevole Carloni, che senza neanche capire le conseguenze del suo intervento, per una manciata di voti non ha esitato a sacrificare un qualcosa che tutti ci invidiano». «Dalla giunta e in particolare dall’assessora Biondi – aggiunge la consigliera Bora – ci saremmo aspettati non solo la difesa, ma addirittura la valorizzazione del percorso formativo montessoriano. Invece è rimasta silente e ha persino avallato le scelte imposte da Carloni ad Acquaroli, che ne compromettono severamente il buon funzionamento».

«La giunta regionale – conclude il consigliere regionale Renato Claudio Minardi – dice di lavorare per  tutelare le aree interne ma in realtà le sta distruggendo. La verità, ormai palese, è che Acquaroli  è ostaggio dei parlamentari del centrodestra, i quali lo hanno commissariato e privato di ogni autonomia decisionale. E’ paradossale ma non certo casuale che il sindaco di Piandimeleto ringrazi in particolare gli onorevoli Carloni e Latini per l’esclusione dell’accorpamento degli istituti del suo territorio dalla delibera della giunta regionale».

 

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