Il Piano delle società partecipate del Comune di Osimo è stato approvato lo scorso 30 dicembre e dopo la ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche il commissario prefettizio Grazia Branca ha garantito il mantenimento di tutte le partecipazioni del Comune nelle società e negli enti controllati. Non è stato ritenuto indispensabile alcun intervento di razionalizzazione o modifiche dei contratti di servizio in essere. Non nega però che qualche problema esiste la vice prefetto, che accompagnerà la città al voto delle Amministrative di primavera, dopo le dimissioni di sindaco Francesco Pirani. «Il mandato a cui devo attenermi è abbastanza contenuto e per il momento è rimasto tutto così. Ma non nascondo che qualche problematica c’è in particolare per la società Ecofon» spiega la dottoressa Branca.
Nel ‘portfolio azionario’ del Comune restano le società Osimo Servizi SpA (partecipata al 99% capitale sociale) Centro Marche Acque (50,17%), Ecofon Conero Spa (25% con titolo partecipativo di Astea spa che gli permette di gestire il servizio rifiuti ad Osimo e Numana), e Acquedotto del Nera (0,56%). Centro Marche Acque Srl, interamente pubblica, controlla il 78,68% del capitale sociale Astea Spa (il 21,32% appartiene al soggetto privato Consorzio Gpo). Astea con le sue società del gruppo pertanto è una partecipata indiretta per il Comune ‘senzatesta’. Nell’elenco degli enti controllati e vigilati dal Comune figurano invece la Asso (100%), l’Azienda Speciale Osimo Servizi, la Fondazione osimana Padre Bambozzi, l’azienda pubblica servizi alla persona Grimani Buttari, l’Ato 2 rifiuti Ancona (6,8%) e l’Ato 3 servizio idrico Macerata (8,1%).
In questi ultimi mesi la città è stata protagonista con le sue società partecipate su più tavoli di discussione, soprattutto nelle assemblee dell’Ata2 e dell’Ato3, impegnate ciascuna per il proprio ambito di gestione a individuare rispettivamente il soggetto a cui affidare in house providing il ciclo integrato dei rifiuti e il servizio idrico. L’Ato 3 di Macerata ragiona sulla possibilità di costituire un consorzio pubblico per l’affidamento senza gara del servizio idrico integrato nel territorio provinciale al quale potrà partecipare tra le altre società anche anche Centro Marche Acque (Cma) la controllane di Astea spa. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, su richiesta dello stesso Ato 3, qualche mese fa aveva formulato un parere sollevando qualche perplessità sul requisito del capitale interamente pubblico di Astea, L’Assemblea Ata 2 di Ancona ha confermato invece la candidatura di AnconaAmbiente come società partecipata capofila del progetto per la gestione in house come gestore unico del ciclo di rifiuti nella provincia dorica. Il progetto prevede l’incorporazione per fusione di Ecofon e anche su questo dettaglio si sono incentrati i ricorsi presentati al Tar da Rieco e Marche Multiservizi per bloccare l’operazione.
«Ci sono stati 2 incontri sia per il gestore idrico che per quello dei rifiuti e abbiamo partecipato a entrambi. – conferma la commissaria Branca senza entrare nel merito – Abbiamo approvato il Piano delle società partecipate senza modifiche e certo il discorso di Ecofon è stato attenzionato. Non nascondiamo che ci sono problematiche che riguardano in particolare questa società ma li entriamo nel quadro della strada stretta del commissario prefettizio. Non posso permettermi di mettere in liquidazione una società partecipata. Queste sono scelte che deve prendere la parte politica. Ricordo però anche che Ecofon fa parte di un progetto più ampio che quello dell’Ata2. Progetto sul gestore unico dei rifiuti che ha per capofila il comune di Ancona. E’ lì che va risolto il discorso. Il Comune di Osimo partecipa ma si tratta di un progetto più ampio, nonostante ci siano, inutile negarlo, delle criticità. Nel Piano delle Partecipate abbiamo spiegato il motivo per cui abbiamo deciso di mantenere Ecofon. Piano che è stato anche approvato dal Collegio dei Revisori dei Conti».
Il vice prefetto con la sub commissaria Raffaella Minardi ha anche passato sotto la lente d’ingrandimento, gli ormai noti rilievi mossi al Comune dagli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanza nei primi mesi del 2024 proprio sulle società partecipate. «Anche in questo caso io e la collega abbiamo risposto al Mef cercando di dare una giustificazione. Per il momento è rimasto tutto così. Sicuramente è qualcosa che chi verrà, in qualche modo dovrà affrontare».
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