L’accorpamento degli Istituti Comprensivi ‘Maria Montessori’ e ‘Rita Levi Montalcini’ di Chiaravalle è stato al centro dell’incontro pubblico svolto nella serata di ieri in Comune voluto dall’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi, in accordo con l’amministrazione comunale e l’Ufficio scolastico regionale.
Un momento di confronto aperto «per fare chiarezza – ha detto l’assessore Biondi – in merito ad una scelta che non solo preserva l’integrità e l’autonomia del metodo montessoriano, ma offre anche una soluzione razionale e lungimirante».
Nel disporre il provvedimento che ha determinato l’accorpamento, la Giunta regionale ha valutato le caratteristiche logistiche e organizzative di entrambi gli Istituti: Montessori, con 421 iscritti nell’anno scolastico in corso, è composto da tre plessi scolastici (Infanzia, Primaria e secondaria di I grado) ed ha un Dirigenza Scolastica ormai in reggenza da diversi anni. Anche l’Istituto Rita Levi-Montalcini con 879 iscritti nell’anno scolastico in corso si compone di tre plessi scolastici (Infanzia, Primaria e una secondaria di I grado). Entrambi, insistendo sullo stesso comune di Chiaravalle, garantiscono il presidio del territorio e quella sostenibilità logistica-organizzativa, con le caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socioculturali del bacino di utenza, auspicata dalla Linee di indirizzo regionali.
«Va considerato – ha rimarcato Biondi – che l’istituto Montessori ha registrato un continuo calo di iscritti tanto da essere nel primo ciclo di istruzione la scuola con il minor numero di iscrizioni nella provincia di Ancona. La stessa Provincia aveva infatti valutato l’ipotesi di dimensionamento dell’Ic Montessori già nel precedente anno scolastico, ipotesi che aveva trovato il parere favorevole anche dei sindacati».
Le ripetute deroghe all’accorpamento «hanno di fatto esposto gli Istituti ad una precarietà tecnica-amministrativa incapace di programmazioni a lungo termine e che con la nuova riforma Finanziaria dello Stato (2023), non è più possibile, in alcun modo, concedere» ha aggiunto. Tanti i passaggi «effettuati con un confronto, non solo con l’amministrazione comunale, ma anche con il tavolo interistituzionale, per il compimento di un accorpamento ormai inevitabile ma che garantirà il mantenimento della denominazione dell’Ic ‘M. Montessori’ nella città natale della pedagogista”. La Regione Marche, ha poi sottolineato l’assessore «ha sempre riconosciuto l’alto valore didattico del metodo montessoriano, ciò non esclude in alcun modo la possibilità che le due metodologie didattiche (Ic Montessori e Ic Montalcini) possano coesistere, fatto dimostrato dalle altre realtà scolastiche presenti nel territorio regionale. La Regione ha agito preservando l’identità della scuola Montessori e garantendone l’autonomia, consentendo lo sviluppo di progetti educativi efficaci e in linea con i cambiamenti della società».
Il metodo montessoriano, ha concluso «non sarà in alcun modo penalizzato, ma anzi potrà coesistere e integrarsi con quello dell’Istituto Montalcini, valorizzando la diversità come elemento di forza. La Regione Marche, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, ha operato e continua a operare nel pieno rispetto delle leggi e con la sensibilità necessaria per tutelare un patrimonio pedagogico di valore internazionale».
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