Andrea Castellani, Coordinatore Provinciale di Ancona per Base Popolare, interviene sulla vertenza Beko alla vigilia dell’importante incontro previsto domani, 30 gennaio alle 16.30, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’appuntamento vedrà al tavolo l’azienda, le organizzazioni sindacali e gli enti locali per affrontare una situazione che minaccia il futuro di oltre 700 lavoratori diretti nelle Marche a Fabriano e Comunanza, senza contare l’indotto e le conseguenze su famiglie e comunità. «Domani è una giornata importantissima per il futuro di tanti lavoratori e famiglie di Fabriano, di Comunanza e di tutta la Regione. – dichiara in una nota Castellani – Siamo di fronte a una crisi che colpisce non solo le Marche, ma anche i tanti pendolari umbri che lavorano in Beko. La priorità è ovviamente quella di garantire i livelli occupazionali e rivedere un piano industriale inaccettabile che parte con un taglio drastico di posti di lavoro. Questo significa, però, non solo difendere il presente, ma gettare le basi per un nuovo modello industriale».
Castellani sottolinea infatti la doppia importanza di salvaguardare i livelli occupazionali. «Da un lato, si tutela la dignità delle persone e si garantisce una sopravvivenza economica in un territorio già messo a dura prova. – prosegue – Dall’altro, si proteggono le competenze e le professionalità, che sono una risorsa preziosissima, l’ultima che ci è rimasta, per affrontare la necessaria riconversione del nostro modello industriale. Se una fabbrica chiude, se i lavoratori vanno in cassa integrazione, è come scendere da un treno in corsa: risalire diventa impossibile». Un riferimento particolare viene fatto alla lezione lasciata da precedenti crisi industriali, come quella della Antonio Merloni che Castellani definisce «un monito per tutti».
Castellani esprime inoltre il proprio apprezzamento per l’impegno dei sindacati e dei lavoratori metalmeccanici di Fabriano e Comunanza che domani saranno in centinaia a Roma. «A loro va tutta la mia solidarietà e vicinanza. Stanno lottando non solo per i loro diritti, ma per il futuro di tutta la nostra comunità» scrive. Infine lancia un appello alla politica locale: «Non basta partecipare ai tavoli istituzionali. È necessario uno sforzo proattivo. Ho apprezzato l’esempio della sindaca di Siena, che ieri si è presentata al Ministero con il suo vice per portare direttamente al Ministro Urso la questione Beko anticipando i temi della sua città. Questo devono fare anche i nostri amministratori locali: rimboccarsi le maniche e battere i pugni su ogni tavolo. Non c’è spazio per la resa, è tempo di agire con determinazione». Base Popolare, conclude che «continuerà a seguire da vicino la vertenza Beko, sostenendo i lavoratori, le famiglie e tutte le realtà colpite da questa crisi».
Nel frattempo a Fabriano va avanti anche la vertenza delle cartiere Fedrigoni Giano con la richiesta dei sindacati di formazione e riqualificazione per i dipendenti ricollocati negli stabilimenti del gruppo ma anche per chi è in cassa integrazione
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