«Mi giunge notizia che nelle scorse settimane l’Ast Ancona abbia inviato a tutti i sindaci della Provincia l’atto aziendale, ossia il documento fondamentale che decide l’organizzazione dell’azienda e dei servizi erogati ai cittadini. L’atto aziendale e’ un documento politico molto importante perché definisce i servizi di salute e cura presenti nel territorio; esso prevede che i sindaci ne decidano l’indirizzo e controllino gli obiettivi raggiunti. Chi sarà l’interlocutore per il Comune di Osimo e chi deciderà sul tipo di servizi presenti ad Osimo?» A domandarselo è Michela Glorio, candidata sindaca per il centrosinistra alle elezioni comunali di maggio o giugno. In attesa del ritorno alle urne, il comune Osimo è amministrato in questa fase storica dalla commissaria prefettizia Grazia Branca, dopo le dimissioni del sindaco Francesco Pirani che non ha ancora sciolto le riserve per una sua possibile ricandidatura nella corsa alla fascia tricolore.
Il questo frangente il centrodestra appare ancora spaccato e ferito dalla faide intestine che ne hanno minato la stabilità, costringendo a dicembre 2024 il primo cittadino alle dimissioni e la città alle elezioni anticipate. Sembrano caldeggiare il ritorno in campo di Pirani per le Amministrative 2025 gli esponenti della coalizione civica di Sandro Antonelli, l’area di Achille Ginnetti. La Lega espressione di Alberto Alessandrini è in fase di osservazione, come Base Popolare di Raimondo Orsetti che nella scorsa legislatura ha eletto consigliere comunale Stefano Pesaresi e che venerdì prossimo, 21 febbraio, alle 18 al teatro La Nuova Fenice organizzerà un convegno sulla deglobalizzazione. L’altra anima del centrodestra si coagula invece attorno alla figura di Dino Latini, attuale presidente del Consiglio regionale in quota Udc-Liste civiche, e sembra ancora attrarre nella sua orbita anche Fratelli d’Italia, che andrà a congresso il prossimo 24 febbraio, la lista giovani ‘Rinasci Osimo’ e Forza Italia Osimo. «Nella coalizione che guida la Regione Marche l’Udc è stata sempre una forza politica che ha lavorato correttamente ed in maniera propositiva al fianco del presidente Acquaroli sia con il segretario Antonio Saccone che con il presidente del consiglio Dino Latini. La leale collaborazione e l’alleanza regionale per proseguire il lavoro avviato in questi primi anni di governo per rilanciare le Marche é già stata in più occasioni confermata dall’Udc e non va certamente ricondotta a dinamiche locali verificatesi ad Osimo» spiega la coordinatrice regionale di FdI, Elena Leonardi.
«La mancanza di un sindaco e di una giunta lascerà questo importantissimo documento dell’Ast nel cassetto senza poter incidere sulle politiche e gli obiettivi di salute. – osserva Glorio – Alcuni esempi concreti riguardano il funzionamento del Poliambulatorio e il numero dei medici di famiglia. Ad esempio a giugno andranno in pensione altri medici e molti pazienti rimarranno senza. Qual è la strategia che si prevede di adottare per sopperire a tale mancanza? Quali sono le politiche previste per il poliambulatorio di Osimo e la sua futura integrazione in case della salute come succede in altri Comuni? Se fossi stata sindaco avrei chiesto al dirigente di istituire delle convenzioni temporanee fino all’assegnazione della nomina definitiva dei nuovi medici di famiglia e avrei chiesto la previsione di una Casa della Salute e Ospedale di Comunità nella riconversione del Ss. Benvenuto e Rocco. Questo però non è successo ed Osimo manca di un interlocutore politico fondamentale. Quale sarà il costo economico e sociale di questo commissariamento?» si domanda la candidata sindaca Michela Glorio.
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