«La situazione dei pazienti dializzati nel nostro territorio ed in particolare nel centro dialisi dell’Ast di Senigallia ha raggiunto livelli di criticità elevati, mettendo a rischio la salute e la qualità delle cure dei pazienti dializzati. Abbiamo denunciato nell’incontro del 29 gennaio scorso presso il centro dialisi, con la presenza della dirigenza e del personale medico ed infermieristico, la situazione insostenibile, visto l’aumento dei pazienti. Denunciamo con forza le gravi carenze strutturali e di personale che stanno compromettendo il diritto fondamentale all’assistenza per questi pazienti fragili».Esordisce così un nota dell’Aned, l’associazione nazionale Emodializzati Dialisi e trapianto.
«Sono saltati tutti i parametri di sicurezza per un’assistenza adeguata e, pur considerando la grande volontà del personale medico ed infermieristico, non è più possibile continuare in questa situazione.- prosegue il comunicato – Occorrono misure urgenti per risolvere la situazione strutturale e mettere a norma le attuali stanze o valutare la possibilità di soluzioni alternative, intervenire inoltre potenziando il personale medico ed infermieristico, riportando il rapporto infermiere/paziente ad 1:3 e non 1:4 come è in essere. Tutte queste gravi criticità sono state condivise con la dirigenza nell’incontro del 29/01/2025, la quale ha ipotizzato di creare la rete con Fabriano e Jesi e valutare altre possibili soluzioni, come il terzo turno, e ha promesso che a breve ci avrebbero dato delle risposte».
L’associazione ricorda inoltre di aver «sollecitato per avere una risposta, ad oggi ancora niente, il più assoluto assordante silenzio, come se non ci fosse nessuna urgenza; ci sono state solo enunciazioni, le solite, senza nessun esito. A conclusione crediamo che non viene considerata la gravità della situazione, che sta mettendo continuamente in pericolo la vita dei pazienti dializzati, già fortemente provati dalla loro condizione clinica». L’Aned chiede alle autorità competenti dalla regione ai dirigenti Ast di intervenire subito per adeguare le strutture con interventi strutturali o trovare altri siti all’interno dell’ospedale di Senigallia; mettere a norma i letti ed aggiornare le apparecchiature mediche; potenziare il personale medico e infermieristico e valutare la possibilità del terzo turno dopo l’adeguamento della struttura e del personale». L’Aned infine sottolinea di non poter permettere «che il diritto alla salute venga calpestato e continueremo ad intraprendere tutte le azioni necessarie per tutelare la salute e la dignità dei pazienti dializzati. L’Aned non solo denuncia, ma propone anche soluzioni: all’incontro eravamo positivo e propositivi, ma davanti al silenzio siamo obbligati a continuare nel nostro impegno per i pazienti dializzati».
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