Vertenza Beko, Pullini: «Il piano
di investimenti è lo snodo centrale
per discutere del futuro del gruppo»

FABRIANO – In vista del vertice di lunedì al Mimit, il responsabile della Fiom Ancona auspica che «il Governo, a parte gli annunci genetici, dica gli interventi concreti che può mettere in campo a sostegno del fatto che le produzioni devono continuare nei siti italiani»

Pierpaolo Pullini

 

«Il 24 febbraio, al tavolo convocato al Mimit, ci aspettiamo che la Beko presenti finalmente il piano di investimenti. Ci aspettiamo che il Governo, a parte gli annunci genetici, dica gli interventi concreti che può mettere in campo a sostegno del fatto che le produzioni devono continuare nei siti italiani. Non è più rimandabile questo livello di discussione. Durante il tavolo del 10 febbraio, unico luogo che detiene la titolarità della trattativa, l’azienda aveva annunciato una disponibilità ad uno studio di sostenibilità per un sito marchigiano, basato sulla riduzione di produzioni, di personale e di taglio dei costi delle funzioni (posizioni impiegatizie), ribadendo comunque il perimetro finanziario del piano». A parlare è Pierpaolo Pullini della Segreteria Fiom Ancona.

Secondo Pullini «un progetto diverso può esistere solo a fronte di importanti investimenti in innovazione di processo e di prodotto, con cui si possa dare lavoro agli impiegati e alle fabbriche. La Fiom di Ancona ritiene che ogni stato di avanzamento della trattativa (che ancora nei fatti non è partita) debba avvenire nel tavolo sindacale, nella logica che le professionalità non possono essere considerate un costo da tagliare ma, al contrario un valore su cui investire. – sottolinea – Solo nella specifica declinazione degli investimenti è possibile capire le reali condizioni intenzioni della multinazionale: continuiamo a chiedere con forza un piano diverso al centro ci sia il lavoro e non il taglio di costi, ribadiamo la necessità di parlare di prospettiva per tutti e non di chiusure rinviate nel tempo, o di modifiche al piano, comunque ottenute tagliando costi (posti di lavoro nella declinazione dell’Impresa,) da altre parti» conclude il referente della Segreteria Fiom Ancona.

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