di Alessandro Luzi
«Le estorsioni? Ho fatto tutto io, ho creato l’account e usavo il telefono di mia moglie, lei non sapeva niente e sui soldi le dicevo che erano per lavori che facevo in nero», così Nicolò Zampolini, 29 anni, che oggi ha dato al giudice la sua versione sull’indagine per estorsione attraverso annunci che proponevano sesso a pagamento e che ha portato all’arresto suo e della moglie. Questa mattina per la coppia, che vive a Civitanova, si sono svolti gli interrogatori di garanzia davanti al gip Daniela Bellesi del tribunale di Macerata. Sia l’uomo che la donna, Gloria Ripari, 27 anni, assistiti dall’avvocato Francesco Governatori, hanno risposto alle domande del giudice nel corso dell’interrogatorio.
Le due udienze si sono svolte separatamente, entrambi gli arrestati erano in collegamento dal carcere (lui da quello di Montacuto di Ancona, lei da quello di Villa Fastiggi di Pesaro).
L’uomo ha spiegato «l’ho fatto per motivi economici. Faccio lo stagionale come aiuto cuoco e a settembre avevo finito di lavorare».
«Ha spiegato che ha usato il telefono della moglie e di aver accreditato i soldi sul conto di lei perché lui non ne ha uno suo – spiega l’avvocato Governatori -. Le ha poi giustificato le entrate dicendole che arrivavano da piccoli lavori saltuari. Lui si è detto pronto a restituire le somme ottenute». Nell’interrogatorio la 27enne ha negato tutte le accuse. Per lei il legale ha chiesto la sostituzione della misura cautelare in carcere con i domiciliari. La richiesta andrà al vaglio del pm.
Il pm Vincenzo Carusi
Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Ancona, coordinati dalla procura di Macerata (pm Vincenzo Carusi), parlano di almeno cinque estorsioni ed una tentata tra agosto dello scorso anno e gennaio. In tutto avrebbero fruttato circa 1.800 euro.
Secondo gli inquirenti le presunte vittime dei ricatti sono persone che avevano contattato il numero degli annunci pubblicati online dalla coppia, in cui offrivano prestazioni sessuali che poi non avvenivano. Avveniva invece che un uomo li contattasse per chiedere soldi altrimenti avrebbe reso pubblico quell’interesse per il sesso a pagamento. Le indagini sono partite lo scorso settembre quando i militari della Compagnia di Ancona hanno ricevuto la denuncia di un 43enne osimano. L’uomo diceva ai militari di aver subito una estorsione. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, lui avrebbe contattato telefonicamente una ragazza che aveva pubblicato un annuncio online su un sito di incontri in cui proponeva prestazioni sessuali a pagamento.
Lì sarebbe entrato in gioco il compagno della donna che gli avrebbe chiesto cento euro in cambio del silenzio. Secondo l’accusa, il copione poi si sarebbe ripetuto anche per gli altri. Gli inquirenti ritengono ci siano stati almeno altri quattro episodi di estorsione, e un tentativo. Ci sono state denunce presentate negli ultimi tre mesi alle stazioni di Sarnano, Monte San Giusto, Montecosaro e Sant’Elpidio a Mare.
Gli annunci hot sul web si trasformano in estorsioni: arrestati marito e moglie (Video)
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