Francesco Sallustio: «Solidarietà
ai lavoratori Astea del settore idrico,
Glorio e Pugnaloni potevano fare di più»

OSIMO – Il candidato sindaco di Rinasci Osimo esprime vicinanza ai dipendenti della società che opera nell’Ato 3 e che oggi scioperano a Macerata. «Con me alla guida dell'amministrazione comunale l'obiettivo sarà chiaro: far rinascere Astea spa riconsegnandole quell'importanza che negli anni il Pd le ha sempre più tolto».

La sede di Astea spa Osimo che accoglie anche gli uffici di Astea Energia

 

«Esprimo vicinanza ai lavoratori di Astea spa che oggi sciopereranno poiché preoccupati per il loro futuro quando a giugno di quest’anno scadrà l’affidamento ventennale del settore idrico all’azienda. Trovo sconveniente la solidarietà mostrata dalla candidata Glorio, perché soprattutto durante il secondo mandato Pugnaloni sono state numerose le riunioni e i tavoli di confronto dove si poteva ricercare una soluzione, ma per negligenza non è mai stato fatto. Addirittura una volta Pugnaloni si addormentò durante una videoconferenza suscitando l’ilarità dei presenti…». A parlare è Francesco Sallustio, candidato sindaco della lista ‘Rinasci Osimo’.

Francesco Sallustio

Questa mattina a Macerata si è svolta la manifestazione pubblica dei lavoratori del servizio idrico dell’Ato3 in piazza Battisti indetta da Cgil, Cisl e Uil, con un’alta adesione salvaguardia del servizio idrico integrato dal futuro incerto e con il rischio concreto che vada a gara, sia privatizzato e possano essere inferti tagli all’occupazione. I cinquecento lavoratori delle 7 società municipalizzate del territorio continuano a sollecitare i sindaci ad accelerare i tempi per unificarle entro l fine dell’anno e a creare un consorzio unico per la gestione dell’acqua nell’ambito Aato 3. «Con me alla guida dell’amministrazione l’obiettivo sarà chiaro: far rinascere Astea spa riconsegnandole quell’importanza che negli anni il Pd le ha sempre più tolto. I suoi dipendenti saranno al centro del progetto e la garanzia del loro futuro sarà la mia priorità» conclude Francesco Sallustio.

 

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