Settore idrico dell’Ato 3,
lavoratori in sciopero: la solidarietà
di Michela Glorio e Stefano Pesaresi

OSIMO – La candidata sindaca del centrodestra e l’ex consigliere comunale di Base Popolare aderiscono alla manifestazione di protesta ritenendo l’acqua «bene di rilevante interesse pubblico». L’affidamento Astea è in scadenza a giugno ed è a rischio gara

 

Oggi, venerdì 28 febbraio, i 3 sindacati confederali hanno dichiarato lo sciopero generale per i lavoratori del settore idrico.

Michela Glorio

«L’ incertezza sull’affidamento in house (in casa) da parte dell’ Assemblea dei Sindaci, infatti, desta preoccupazione ai tanti lavoratori coinvolti e alle loro famiglie. Ad Osimo, sono interessati i lavoratori di Astea il cui affidamento è il primo a scadere: a giugno 2025.- scrive la candidata sindaca del centrosinistra Michela Glorio – Entro quella data, infatti, scadrà l affidamento ventennale ad Astea e senza un progetto comune di Ambito (in house), l affidamento e’ a rischio gara. Come candidata a sindaco per le prossime elezioni amministrative mi sento di esprimere vicinanza a tutti i lavoratori del settore e, se eletta a sindaco, mi impegnerò immediatamente per evitare la gara. Auspico, che in questi mesi che ci dividono dalle elezioni amministrative, l’ Ato proroghi la scadenza dell affidamento Astea a fine anno, allineandolo con quello degli altri Comuni e che i sindaci lavorino per l’intesa».

A giugno, il nuovo sindaco e la nuova Amministrazione di Osimo potranno partecipare alle assemblee «e mettere in campo le azioni necessarie per tutelare l’ Astea, e chiedere con forza di raggiungere tutti assieme l’importante obiettivo dell’affidamento in house. – conclude Glorio – Di fronte alle grandi sfide del settore idrico è fondamentale che la gestione dell’ acqua rimanga in capo ai Comuni e sia rispettato il principio dell acqua pubblica. Da parte mia e della coalizione che mi sostiene questo è l impegno. Oggi non potrò essere presente a Macerata a causa dell’influenza che mi costringe a letto in questi giorni ma mi sento davvero vicina, con la mente e con il cuore a tutti i lavoratori e le lavoratrici preoccupati».

Stefano Pesaresi

Esprime solidarietà ai lavoratori Astea del settore idrico anche Stefano Pesaresi, ex consigliere comunale ed esponente di Base Popolare Osimo. «L’acqua è un bene pubblico di primaria importanza e come tale va difeso. – evidenzia Pesaresi – Solidarietà, quindi, da parte nostra, ai lavoratori di Astea Spa che sono scesi in sciopero per tutelare il servizio idrico dato che ad oggi non ci sono ancora soluzioni per la creazione del gestore unico dell’Aato 3, che dovrebbe portare alla nascita di un consorzio comprendente tutte le società che hanno la concessione dell’acqua. Sono anni che all’interno dell’Aato si tengono riunioni, presentazioni di progetti senza mai approdare ad alcun risultato. Giunti ormai a ridosso della scadenza della concessione della gestione del servizio, prevista per fine giugno 2025, si aprono due possibili scenari: un’intesa politica che porti al superamento delle diatribe all’interno di Aato 3, con la costituzione di un consorzio pubblico; la messa in gara della concessione a privati del servizio stesso».

Pesaresi osserva per che «il verificarsi malaugurato di questa seconda ipotesi, oltre a consegnare in mano ai privati un bene di rilevante interesse pubblico come l’acqua, che per quanto ci riguarda dovrebbe essere sempre a conduzione pubblica, a prezzo politico e a disposizione di tutti, priverebbe il nostro territorio e la nostra ormai ex azienda cittadina della gestione di un ulteriore servizio pubblico di primaria rilevanza. Dopo aver perso la gestione dell’energia elettrica e del gas, il rischio è davvero notevole, – conclude Pesaresi – comporterebbe un impoverimento della comunità di Osimo e degli altri 11 comuni interessati e metterebbe a repentaglio anche i posti di lavoro. Per questo motivo aderiamo convinti alla manifestazione di protesta, siamo vicini ai lavoratori che conducono una battaglia di civiltà e affermiamo ancora una volta che l’acqua è di tutti e non si tocca».

 



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