Incendio all’Api, Manuela Bora (Pd):
«Grave mancanza
di allerta alla popolazione»

FALCONARA - La consigliera regionale chiede che venga fatta chiarezza se ciò sia dovuto a «una carenza tecnica, un errore umano o una decisione deliberata»

Manuela Bora

«Esprimo profonda preoccupazione per l’incidente avvenuto questa notte presso la raffineria Api di Falconara Marittima, che ha generato un vasto incendio e una colonna di fumo visibile a chilometri di distanza. Sebbene fortunatamente non si registrino feriti, l’episodio ha sollevato interrogativi gravissimi sulla gestione dell’emergenza e, in particolare, sull’assenza del sistema di allarme e allertamento della popolazione, previsto in situazioni di questo tipo».
Così la consigliera regionale delle Marche, Manuela Bora dopo quanto accaduto ieri notte.
«È inaccettabile  – aggiunge – che i cittadini non siano stati tempestivamente informati e messi in sicurezza. Il sistema di allertamento è uno strumento fondamentale per garantire la protezione della comunità in caso di emergenze industriali, e il suo mancato utilizzo rappresenta una grave lacuna che non può essere ignorata».

Le fiamme all’Api

La consigliera chiede «con fermezza che vengano chiarite le responsabilità di questa mancata attivazione: è stata una carenza tecnica, un errore umano o una decisione deliberata? Le autorità competenti devono fornire risposte immediate e trasparenti, perché la sicurezza dei cittadini non può essere messa in secondo piano. Inoltre – aggiunge – , è necessario avviare un’indagine approfondita sulle cause dell’incidente e sulla gestione della sicurezza all’interno della raffineria. Non possiamo permettere che episodi simili si ripetano, mettendo a rischio la salute e la tranquillità della popolazione. Come Gruppo Consiliare – conclude – siamo già a lavoro per una serie di atti ispettivi e per monitorare da vicino l’evolversi della situazione, sollecitando interventi concreti per garantire che le procedure di emergenza siano rispettate e che i cittadini possano sentirsi al sicuro nelle loro case».

 

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