Dipende da noi, 5 Stelle e Rifondazione
fanno squadra: «Stiamo nel centrosinistra»
Ma senza nominare Pd e Ricci

REGIONALI - I tre partiti hanno annunciato un lavoro di ascolto congiunto e confermano la volontà di restare all'interno dell'alveo dell'alleanza alternativa al centrodestra. Ma il rapporto con i dem e il suo candidato già in pista resta nebuloso

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I rappresentanti di Dipende da noi, Movimento 5 Stelle e Rifondazione comunista riuniti stamattina ad Ancona

Dipende da noi, Movimento 5 Stelle e Rifondazione comunista fanno squadra in vista delle elezioni regionali. Stamattina le tre segreterie regionali hanno annunciato che è stato avviato «un lavoro di confronto con cittadine e cittadini, associazioni, movimenti e categorie professionali per dare un contributo di idee all’alleanza di centrosinistra». Quale alleanza, visto che non viene nemmeno nominato il partito che dovrebbe guidarla, il Pd, e tantomeno il suo candidato già sceso in campo, ossia Matteo Ricci? Questo non è dato saperlo.

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Alla conferenza stampa svoltasi stamattina ad Ancona, Roberto Mancini e Paola Petrucci, coordinatori regionali di Dipende da Noi, hanno sottolineato che bisogna partire dal criterio del legame tra programma, metodo e persone candidate. «Dopo il disastro dell’amministrazione Acquaroli, a causa della quale le Marche oggi versano in uno stato di regressione complessiva della vita democratica e culturale, sociale ed economica, per noi – hanno detto – è essenziale costruire un’alternativa credibile ed efficace connettendo le principali proposte per le priorità della regione e il metodo d’azione, che deve basarsi su una grande partecipazione delle forze sociali, culturali e civili delle Marche. Occorre evitare di restringere il percorso della costruzione della svolta entro la solita dialettica tra segreterie di partito. È necessario che bisogni e aspirazioni, proposte e progetti emergano dal dialogo con i soggetti più vitali della regione, in modo da superare la situazione di distanza tra l’ente regionale e la realtà di quanti vivono nelle Marche, a partire da coloro che più portano il peso di politiche di esclusione, indifferenti al bene comune».

Giorgio Fede, coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, già nei giorni scorsi aveva frenato lo scatto in avanti di Ricci e dei dem. «Si tratta di dare un contributo di programma che sia finalizzato a dare risposte concrete ai cittadini marchigiani e a motivare una vera alleanza di forze alternative alla destra», ha rimarcato stamattina.

Gabriele Marcozzi, per Rifondazione Comunista, ha insistito sul metodo della partecipazione dal basso. «In maniera che già il percorso programmatico risulti credibile e spinga i moltissimi che non votano per sfiducia a coinvolgersi nella prossima consultazione regionale – ha evidenziato Marcozzi – le priorità che meritano nuova attenzione sono la rigenerazione del sistema sociosanitario regionale come complesso di servizi pubblici, gratuiti, accessibili in tempi adeguati; il rilancio dell’economia regionale e della creazione di posti di lavoro secondo un’integrazione con le esigenze della cura ecologica del territorio; il processo di riequilibrio demografico e sociale tra le zone collinari e montane, da un lato, e le zone costiere, contrastando lo spopolamento delle Marche interne e la concentrazione eccessiva di persone e attività lungo la costa».

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