Biogas, l’opposizione attacca:
«Ordinanza fuori tempo massimo»
Il sindaco di Polverigi: «Non proprio»

POLEMICHE tra il gruppo ‘Noi per Polverigi’ e il primo cittadino Daniele Carnevali dopo il sequestro giudiziario dell’impianto

Daniele Carnevali

 

«Prendiamo atto che il sindaco di Polverigi Daniele Carnevali, in data 22 marzo emette un’ordinanza nei confronti dell’impianto a bio-masse nel Comune di Polverigi. L’impianto è già sotto sequestro giudiziario da almeno due giorni per reati ambientali contestati alla proprietà, come si apprende dai media. L’ordinanza fa seguito al sopralluogo effettuato in data 11 marzo 2025 dai tecnici dell’Uoc di Igiene e Sanità Pubblica, Isp. Ambiente e Salute dell’Ast di Ancona. L’ordinanza obbliga la proprietà a tenere conto delle raccomandazioni presenti nella relazione il 25 ottobre scorso. Già a ottobre quindi l’Ast di Ancona aveva segnalato di porre attenzione a diversi aspetti. Il consigliere di minoranza della Commissione Ambiente chiese, il 18 gennaio, la convocazione della Commissione stessa per avere aggiornamenti sugli esiti del tavolo tecnico. L’ordinanza del sindaco è fuori tempo massimo, la proprietà non può più fare niente perché rimpianto ha i sigilli dell’autorità giudiziaria».

Immediata la replica del primo cittadino di Polverigi: «Tramite i canali social siamo venuti a conoscenza giovedì sera che l’impianto a biomasse di Via dell’Industria è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria per un’indagine che riguarda reati ambientali, in particolare sversamenti illeciti e traffico di rifiuti. Non sappiamo da quali segnalazioni sia partito il filone di indagini visto che riguarda più impianti, sicuramente una notizia di reato è scaturita da un controllo della Polizia locale lo scorso maggio, che ha colto in flagranza di reato la ditta che stava sversando liquami nel fosso Pratacci, e ha subito richiesto l’intervento di Arpam che ha verificato l’illegittimità dello scarico. Tra l’altro già in sede di consiglio aperto dello scorso ottobre, il Sindaco aveva detto che erano state emesse delle notizie di reato che dovevano fare il loro corso».

Daniele Carnevali spiega inoltre che da tempo l’impianto è fonte di cattivi odori. «Appena eletti – prosegue Carnevali – nell’arco di appena due settimane, come ci eravamo impegnati con i cittadini, abbiamo prima chiesto ad Arpam di monitorare l’impianto, al fine di capire se le emissioni erano dannose per la salute umana (la centralina è ancora li) e poi chiesto la disponibilità a costituire un tavolo tecnico sperimentale sia ad Arpam che Ast e la Ditta stessa per avviare un percorso di corretta gestione dell’impianto. I dati del monitoraggio hanno escluso effetti cronici ed acuti per la salute umana, ma nelle sedute del tavolo tecnico che nel frattempo si sono svolte, è stata approfondita da parte di Ast la questione del benessere psico-fisico, ossia gli effetti che la persistenza dei cattivi odori può provocare ai fini dello stress umano. Sulla base di questa nuova ipotesi di tutela della salute, l’Ast ha eseguito un nuovo sopralluogo l’11 marzo u.s. per verificare se quanto raccomandato precedentemente in merito ad una corretta gestione era stato realizzato, anticipando già in sede di tavolo tecnico che quelle raccomandazioni sarebbero diventate prescrizioni in caso di esito negativo. Così né stato, infatti lunedi scorso, l’As mi ha inviato un verbale dove specifica che visto lo stato manutentivo e gestionale dell’impianto, le azioni da mettere in campo erano diventate prescrittive e da eseguirsi entro 30 giorni. L’ordinanza emessa venerdi mattina ha avuto lo scopo di comunicare alla Ditta il contenuto di tale verbale che era stato inviato all’amministrazione e non anche alla stessa. Il sequestro dell’impianto ha pertanto origine dai reati ambientali mentre l’ordinanza sindacale è basata sul verbale dell’Ast che ai fini della tutela della salute parla per la prima volta di prescrizione e non di raccomandazioni» spiega ancora Carnevali. Ora sono possibili diversi scenari.

«La ditta – conclude Carnevali – può fare ricorso al tribunale del riesame per dissequestrare l’impianto, può altrimenti chiedere di essere autorizzata dal Pm ad entrare nell’area dell’impianto per eseguire le opere prescritte dall’Ast ed non è esclusa la nomina da parte del tribunale di un custode giudiziario. Tutti questi scenari rendono l’Ordinanza più attuale che mai. Noi – conclude Carnevali – continueremo come sempre a svolgere il nostro ruolo nel rispetto della comunità che amministriamo e delle procedure, che rappresentano la massima garanzia per tutti i cittadini, affinché gli obiettivi della tutela della salute e dell’ambiente vengano raggiunti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X