di Marco Benedettelli
Un quartiere senza parcheggi e stressato dall’intensa viabilità lungo le sue tre arterie principali, via Podesti, Astagno e Cialdini, tra le strade più antiche e storiche di Ancona e ridotte a collegamenti verso il traffico del centro.
E poi il degrado dei camminamenti e della rupe sotto piazza San Marco, abbandonata al suo destino, l’inquinamento che arriva dagli effluvi del porto, la mancanza di uno spazio aggregativo in un quartiere che invece annovera diversi fabbricati sfitti di proprietà comunale.
Di questo e altro si è discusso nell’affollato e molto intenso Consiglio territoriale di partecipazione del centro storico, il Ctp 1, sulle criticità e vivibilità di Capodimonte, che si è tenuto nei locali della parrocchia di San Giovanni Battista e dove i cittadini hanno avuto modo di esternare criticità e proposte a lungo meditate, ai rappresentati dell’amministrazione.
Erano presenti gli assessori Stefano Tombolini, Giovanni Zinni e Antonella Andreoli. Non sono arrivati il sindaco Silvetti e l’assessore Daniele Berardinelli, come preannunciato. C’era anche il comandante della Polizia Locale Marco Ivano Caglioti.
Forte è il disagio espresso dai residenti, sia per voce dei rappresentati del Ctp, sia negli interventi dell’assemblea, sulla questione della mancanza di parcheggi. Capodimonte conta una media di 2,8 automobili per stallo e strade molto strette. Il più largheggiante quartiere Adriatico ha una densità di 2,2 auto per posto. Di giorno poi il rione diventa zona di parcheggio per tanti lavoratori del centro. Nel documento assembleare del Ctp letto in apertura dalla presidente Patrizia Santonicini, si è chiesta la possibilità di accessi a prezzi calmierati per i residenti nei parcheggi coperti a pagamento della zona, il Torrioni, il Cialdini e il Traiano, gestiti oggi da Ancona Servizi. Ha ricordato un cittadino: «Capodimonte è soggetta a vincoli architettonici. Dopo il terremoto non si possono realizzare box garage sulle facciate. Quei grandi parcheggi a pagamento erano stati aperti anche e per il quartiere, poi in passato si è scelto di cederli a cooperative».
L’assessore al bilancio e alla sicurezza Zinni ha risposto che anche a Capodimonte è in programma l’arrivo di nuove strisce blu con una maggiorazione di prezzo, così da «disincentivare l’uso dell’automobile e favorire la rinascita anche economica delle attività di quartiere».
Strategia questa criticata, diversi residenti hanno ribadito che servirebbero più strisce per residenti e maggiori controlli da parte dei Vigili per sanzionare gli irregolari, piuttosto che attirare nuovi parcheggiatori con la possibilità di parking a ore. Si è tornato anche a parlare della annosa questione Ztl di via Cialdini e via Astagno, varchi elettronici mai entrati in funzione. Non c’è delibera in Comune che ne tracci l’esistenza, la loro è una incompiuta che pur potrebbe alleggerire le storiche strade del quartiere dal passaggio auto, pericoloso per i numerosi anziani e bambini dei vicoli. Necessaria, secondo tanti residenti, l’istallazione di paletti per pedoni soprattutto in via Podesti, dove i passaggi sono divorati dal parcheggio selvaggio.
L’assessore ai lavori pubblici Tombolini da parte sua ha annunciato opere di sistemazione del pavimento stradale entro il 2025 in via Astagno. In caso di risorse restanti, verrà aggiustato anche il manto di via Podesti. L’anno in corso vedrà anche una rotatoria in cima a via Torrioni, nell’incrocio di piazza San Gallo su cui converge una raggiera di traffico.
Rispetto agli altri problemi, resta il degrado del camminamento sotto piazzetta San Marco che porta a valle, verso il porto. Ex vanto urbanistico, l’area da anni è nell’incuria, vandalizzata, colma in alcuni punti di spazzatura e covate di ratti. Un buco nero per il quartiere. Si è poi chiesta al Comune la possibilità di aprire uno spazio aggregativo e sociale per la comunità, nei tanti stabili vuoti e deperiti di proprietà demaniale che costellano i vicoli, dove non mancano case private sfitte. Su questo, gli amministratori hanno raffreddato subito le proposte: «La mappatura del beni demaniali inutilizzati c’è. Quello che mancano sono le risorse per affidarli a cifre simboliche al mondo associativo. Il bilancio è aggravato da numerose spese, lasciate anche in eredità dai precedenti amministratori», ha ribattuto l’assessore Zinni. Necessario, secondo i residenti, istallare una centralina di rilevazione per l’inquinamento atmosferico nelle parti alte del colle Astagno, così da monitorare la situazione o allertare in caso di pericoli. «La notte dell’incendio dell’ex Tubimar era estate e in molti avevamo le finestre aperte, nessuno ci ha detto quel che stavamo respirando. Ci sono poi le colonne di fumo che salgono dai traghetti al porto e che col vento penetrano fin dentro le case», ha ricordato una donna in assemblea.
Un momento dell’incontro
Uno scorcio di Capodimonte
Via ad Alto, nel quartiere di Capodimonte
Via Podesti
Via Astagno
Degrado a Capodimonte
Degrado a Capodimonte
Degrado a Capodimonte
Via Cialdini
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