Sono ormai trascorsi quasi due mesi dalla consegna di più di 700 firme al sindaco di Montemarciano. Una petizione corredata da una lettera inviata al direttore del Distretto Ast di Ancona, al direttore socio sanitario Ast di Ancona, al dirigente medico Ast di Ancona e all’assessore regionale alla Sanità per chiedere di trovare una soluzione a fronte della decisione unilaterale dei medici di famiglia di chiudere gli ambulatori di Marina di Montemarciano scegliendo di prestare servizio solo presso la sede di Montemarciano, obbligando centinaia di utenti, molti dei quali anziani, a spostarsi.
«Il primo marzo, come annunciato, gli ambulatori sono stati chiusi con un forte disagio per gli utenti: ora chi non ha un’auto o qualche accompagnatore deve spostarsi con l’autobus e fare i conti anche con le poche corse del servizio di trasporto pubblico disponibili. – oservano le portavoci dei firmatari della petizione, Angela Ciaccafava e Dorotea Calderisi – Subito dopo la nostra conferenza stampa, che avevamo convocato il giorno della consegna della petizione, abbiamo ricevuto la sola risposta del direttore socio-sanitario Ast di Ancona che ci ha comunicato la decisione di inserire il Comune di Montemarciano in un elenco di territori che hanno necessità di nuovi Medici di Medicina Generale. Abbiamo appreso dalla stampa che proprio in questa settimana saranno pubblicati sul bollettino unico regionale le zone carenti di cui dovremmo entrare a far parte».
Ieri, 27 marzo, le portavoce del comitato ha partecipato ad un incontro promosso dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini nella sede regionale delle Marche «con una piccola delegazione dei firmatari della petizione e con questo comunicato intendiamo anche fornire aggiornamenti a tutti i cittadini che hanno firmato la petizione, per dovere di massima trasparenza. Il presidente Latini ha assicurato la disponibilità a farsi carico del problema nei tavoli istituzionali e politici. Da parte nostra vorremmo che la soluzione fosse trovata usando buonsenso, consci del fatto che il Diritto alla salute e alle cure è universalmente riconosciuto tra i Diritti fondamentali di ciascuno» concludono Angela Ciaccafava e Dorotea Calderisi.
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