Al grido di ‘contratto, contratto’ e avvolti da una nuvola rossa creata dai fumogeni, circa 500 tute blu stamattina sono sfilate in corteo dall’altezza del centro commerciale ‘Globo’ di via Albertini ad Ancona intorno alle ore 9.30 per poi raggiungere la sede di Confindustria Ancona in via Bianchi un’ora dopo, bloccando il traffico alla Baraccola. La pioggia non ha fermato i manifestanti che al termine della passeggiata per rivendicare i propri diritti, hanno attaccato un cartello con su scritto ‘Affamatori’ sul cancello dell’associazione di categoria degli industriali.
Dopo le mobilitazioni dei mesi scorsi, i metalmeccanici anconetani, assieme a quelli di tutta Italia, sono tornati a scioperare oggi 28 marzo per 8 ore in contemporanea ai colleghi di tante altre città della Penisola per riaprire il tavolo della trattativa e rinnovare il contratto nazionale di lavoro che, nelle Marche, riguarda un numero consistente di lavoratori, circa 65 mila.
In questo momento, Federmeccanica sta negando il diritto fondamentale delle lavoratrici e dei lavoratori al rinnovo del contratto , impedendo la ripresa della trattativa necessaria per aumentare il salario e migliorare le condizioni di vita e lavoro.
«Con questo sciopero e questa manifestazione – commentano in una i segretari di Fim, Fiom e Uilm, Luigi Imperiale, Sara Galassi, Vincenzo Gentilucci – siamo determinati a definire aumenti certi del salario ed estendere i diritti contrastando la precarietà e riducendo l’orario di lavoro. Si tratta anche di aumentare la tutela in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro».
Il rinnovo del contratto è una vertenza che interessa anche le istituzioni. «Chiediamo a queste ultime e, in particolare, ai sindaci della provincia di Ancona – è l’appello di Fim, Fiom e Uilm – di prendere parte alla manifestazione e contribuire alla riapertura delle trattative considerando la ricaduta che questa vertenza ha sul territorio con i 65mila lavoratori coinvolti».
Al corteo era presente un componente della segreteria nazionale della Fiom Cgil in rappresentanza delle tre sigle e una delegazione degli operai della Beko Europe di Melano di Fabriano.
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