Matteo Ricci
«Basta guardare l’ultimo bilancio di previsione per vedere che, nella sola provincia di Pesaro-Urbino, si prevede un incremento della mobilità passiva di 4.5 milioni di euro , complessivamente parliamo di una cifra intorno ai 65 milioni di euro , è una cifra spropositata, soprattutto perché si parla di soldi che la Regione Marche paga ad altre Regioni, in particolare Emilia Romagna e Lombardia, per curare i marchigiani che non trovano qua, nella nostra regione, le risposte necessarie».
Il candidato governatore del centrosinistra della Regione Marche, l’europarlamentare Dem Matteo Ricci parte all’attacco e tocca il tema sensibile e popolare della sanità. In attesa di quei pochi secondi per la risposta di quanti osserveranno che la mobilità passiva è alta e non da oggi ecco come si articola la riflessione di Ricci: «La sanità delle Marche è in grande difficoltà. Del resto i numeri, si dice dalle nostre parti, hanno la testa dura. Dobbiamo assolutamente invertire la rotta di questo dato, che anno dopo anno è continuamente aumentato e le chiacchiere di chi governa valgono zero – afferma l’europarlamentare – se vogliamo davvero avere una regione in salute dobbiamo cambiare tante cose e anche metodo». Il criterio di selezione dei vertici secondo Ricci: «Ho visto che per scegliere il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria territoriale 5 c’è stato uno scontro tra partiti, dentro la Giunta, per tutta la notte, e questo evidenzia un altro grande problema, vanno scelte le persone migliori, non con criteri politici e di partito: dobbiamo scegliere nei ruoli dei dirigenti sanitari le persone più brave, autorevoli, più forti, e spero che le persone scelte per questo incarico siano davvero le migliori in questo momento, questo deve essere il criterio e per questo dobbiamo cambiare, perché abbiamo bisogno di una regione in salute e che cominci a pensare in grande». La primavera, per parafrasare il passo leopardiano scelto da Ricci per aprire la campagna elettorale, brilla nell’aria ma la sanità marchigiana sembra soffrire il cambio di stagione da diversi lustri.
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