Uccise la moglie a botte,
in appello confermato l’ergastolo
per Tarik El Ghaddassi

ANCONA - Dopo la lettura della sentenza stamattina l’imputato uscendo dall'aula ha urlato insulti verso i giudici. I familiari di Ilaria Maiorano, la vittima di 41 anni: «Siamo felici. C'è stata molta tensione in udienza ma ha avuto quello che merita»

 

 

Omicidio a Osimo, condannato all’ergastolo Tarik El Ghaddassi: era accusato di aver ucciso a botte la moglie 41enne Ilaria Maiorano. Oggi la sentenza della Corte d’assise d’appello di Ancona. Confermata la sentenza di primo grado. L’omicidio era avvenuto a Padiglione di Osimo, nella notte tra il 10 e l’11 ottobre del 2022 nel casolare dove viveva la coppia.

La sentenza di oggi conferma l’ergastolo deciso lo scorso 11 giugno dalla Corte d’assise di Ancona. L’uomo, assistito dall’avvocato Domenico Biasco, era accusato di omicidio volontario pluriaggravato. Ha sempre negato di aver ucciso la moglie, riferendo di aver avuto solo un litigio culminato quella sera nella caduta dalle scale della donna che sarebbe però andata a dormire da sola, chiudendosi in camera da letto. La stessa stanza dove era stata poi trovata morta all’indomani, con lividi sul corpo e sul viso. Lesioni che l’autopsia avrebbe fatto risalire a pugni e calci incassati dalla vittima. La morte sarebbe sopraggiunta per uno choc emorragico e un soffocamento con il suo stesso sangue dopo un’agonia durata ore.

Ilaria Maiorano

Oggi l’imputato uscendo dall’aula dopo la lettura della sentenza ha urlato insulti: “razzista giudice di m…”. Parte civile, assistiti dagli avvocati Enrico Ciafardini, Giulia Marinelli e Arianna Benni, i familiari di Ilaria e le figlie. «Siamo felici per la sentenza – ha commentato il fratello della vittima dopo la sentenza – ma abbastanza provati di rivivere una tragedia. C’è stata molta tensione in udienza ma ha avuto quello che merita».

 

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