Al centro Michele Riccio con Francesco De Francesco e Pasquale Gravina
Un falegname anconetano di 79 anni con una profonda lesione alla mano provocata da una motosega e un ventenne abruzzese rimasto ferito da un’impastatrice alimentare mentre stava lavorando.
Due incidenti e altrettanti traumi, sono quelli arrivati nel corso degli ultimi giorni e trattati dall’unità operativa di Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche diretta dal professor Michele Riccio, direttore del Dipartimento delle Chirurgie Specialistiche.
L’ospedale regionale di Torrette rimane un punto di riferimento non solo per le Marche, ma anche per le regioni limitrofe.
Il primo episodio è avvenuto il 25 marzo scorso quando un pensionato residente ad Ancona, rimasto ferito mentre stava utilizzando una motosega, dopo che l’arnese lo ha colpito alla mano sinistra, gli ha provocato una profonda ferita sull’intero palmo. Il trauma è stato particolarmente lesivo nei confronti del 4° e 5° dito, mignolo e anulare, praticamente staccati.
Dopo essere arrivato in emergenza al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, il 79enne è subito entrato in sala operatoria per un intervento che nel complesso è durato cinque ore.
«L’aspetto prioritario fondamentale – spiega l’Aou delle Marche – è stato quello di rivascolarizzare l’arto, in particolare le due dita più compromesse, altrimenti non ci sarebbe stata alcuna alternativa all’amputazione. La motosega aveva provocato lesioni arteriose, venose e tendinee e l’intervento chirurgico ha dovuto seguire il suo iter ricostruttivo, portato a compimento. Dopo la sutura dei tendini e dei nervi – aggiunge – il paziente è stato risvegliato e portato in reparto dove ha seguito le terapie necessarie nei cinque giorni successivi fino alle dimissioni, avvenute il 31 marzo scorso».
A effettuare il delicato intervento chirurgico sono stati il dottor Alexander Neuendorf e il collega Pasquale Gravina, oltre alla presenza delle anestesiste Sandra Reschini e Mariella Donati e al resto del personale di sala. Ora il paziente sarà seguito dall’equipe del reparto diretto dal professor Michele Riccio e dovrà effettuare un lungo periodo di fisioterapia. «Il risultato finale, tuttavia – aggiunge – , è aver salvato l’arto del falegname anconetano e nel suo caso l’esito è doppiamente importante in quanto l’uomo era già stato operato per ben due volte alle mani in passato, nel 2009 e nel 2014, sempre dal team della Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano».
L’ospedale di Torrette
Il secondo caso è ancora più recente e risale alla mattina del 1° aprile. Un infortunio sul lavoro accaduto a un abruzzese di 20 anni. Il giovane stava lavorando con l’impastatrice alimentare all’interno di un’azienda di Vasto quando «la mano sinistra è stata agganciata e trascinata dentro gli ingranaggi da un rullo che ha provocato un grave trauma». Prima il trasporto all’ospedale di Chieti per la stabilizzazione, poi il trasferimento all’ospedale di Torrette dove il giovane è subito entrato in sala operatoria. La mano sembrava completamente persa, ma i chirurghi sono riusciti a salvare almeno il dito pollice.
In questo secondo caso a operare sono stati i chirurghi Pierpaolo Pangrazi, Letizia Senesi e Bruna Manzo oltre all’anestesista Emad Kalagy.
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