Chi imbratta i monumenti storici di Ancona potrebbe rischiare di doverli poi ripulire impegnandosi in ‘lavori socialmente utili’, se scoperto e chiamato a responsabilità. E’ questo il senso della mozione approvata questo pomeriggio in consiglio comunale dal conigliere d’opposizione Massimo Mandarano (gruppo Misto -Iv) che è passata dopo l’emendamento accolto del consigliere di maggioranza Jacopo Taccaceli (FdI). Mandarano aveva parlato chiaro: «Vogliamo prevenire il fenomeno, intercettare chi imbratta i muri, dotando il Comune di una specie di regolamento che preveda il coinvolgimento anche dei Servizi sociali per capire il disagio di compie questo gesto. Sarebbe anche utile redigere una mappa delle zone dove insistono edifici deturpati e intensificare l’azione di educazione alla legalità nelle scuole».
Il consigliere Toccaceli ha proposto di integrare l’atto con alcuni passaggi definiti «di buon senso». Ha suggerito di togliere la mappatura continua degli edifici insozzati che comporterebbe un dispendio di energie e denaro per il Comune. Ed ha chiesto di specificare l’ipotesi «di verificare con l’autorità preposta la possibilità di condannare chi venisse colto in fragranza di reato ad un certo numero di giorni di lavori socialmente utili. E’ solo un principio di cittadinanza attiva, senza criminalizzare nessuno- -+ ha chiarito- Non stiamo parlando di criminali ma va fatto capire che sporcare beni pubblici è sbagliato come lo sarebbe per un immobile pubblico. Insomma, chi sbaglia deve ripagare con il proprio lavoro».
Gli emendamenti sono stati accolti dl proponente l’atto ma hanno incontrato il coro di perplessità in aula dei consiglieri che svolgono la professione di avvocato. Arnaldo Ippoliti (Ancona Protagonista) ha rilevato «che certo va messo a un freno alle squadra organizzate che provengono da tutta Europa e spesso dietro ai writer ci sono anche attività illecite, ma noi come Comune non posiamo metterci a fare i magistrati. E’ la Procura della repubblica che punisce dal punto di vista sanzionatorio e penale. Gli strumenti già ci sono».
E così Carlo Pesaresi (Ancona Diamoci del Noi) che ha ritenuto l’emendamento «non accoglibile, i lavori socialmente utili conseguono a provvedimenti dell’autorità ma non c’entra la condanna da parte chi imbratta». La consigliere Mirella Giangiacomi (Pd) ha poi fatto osservare che quello dei writer è «un mondo molto variegato, tra loro c’è anche chi fa arte, e spesso parliamo di persone che si rendono irrintracciabili. E’ vero che occorre difendersi e che va fatta deterrenza, vanno bene quindi telecamere e vigilanza ma l’emendamento sui lavori socialmente utili non lo vedo coerente perché si inserisce in un percorso educativo ben specifico».
Mandarano ha chiosato interpretando l’emendamento come un’opportunità molto generica «per l’amministrazione comunale di interagire con altre forze». Alla fine l’emendamento è passato con i voti di maggioranza e anche la mozione così modificata è stata votata con 18 sì e 6 voti contrari del centrosinistra.
Nel corso della seduta approvata all’unanimità anche la mozione sui driver promossa dal consigliere Francesco Rubini che propone tra l’altro spazi di ristoro e riposo (con kit di riparazione dei mezzi o ricarica cellulari) per questi lavoratori e anche un elenco degli stessi. Voto unitario anche per l’ordine del giorno presentato dal consigliere Giacomo Petrelli (Pd) sull’istituzione di una Zona logistica semplificata per il porto di Ancona, emendato dal sindaco Silvetti. Lo scalo dorico è stato identificato dalla commissione europea come uno degli scali strategici e continentali, snodo del corridoio scandinavo con quello mediterraneo, e che conta fino a 6000 lavoratori complessivi «Altre regioni che come noi si affacciano nel mare Adriatico si stanno dotando di strategie territoriali di coesione e questa è un’opportunità da cogliere per renderlo un volano di crescita per tutti» ha evidenziato il consigliere dem.
Anche per il sindaco Silvetti è da considerarla come «una leva che consentirà di sviluppare le nostre attività e rendere più competitivo il nostro territorio, non ultimo porto di Ancona». Silvetti ha fatto riferimento all’emendamento di Fi all’ultima Finanziaria sulla ipotetica Zls nella Marche. Il governo ha recepito e prodotto uno schema nel Dpcm di ieri mattina, già sottoposto all’Anci, che ha avuto parere favorevole della Regione che sarà approvato nella conferenza unificata del 17 aprile. «I presidente di Marche e Umbria parteciperanno di diritto alla cabina di regia e come rappresentante Anci ho chiesto di poter partecipare anche io. Le Zls possono prevedere al loro interne anche zone franche doganali e collegamenti con interporto e aeroporto nel nostro caso. Noi potremo solo stimolare la regione per attivare quello che sarà di sua competenza una volta approvato il Dpcm» ha spiegato Silvetti. L’atto è stato accolto favorevolmente da tutti i consiglieri presenti.
(Redazione CA)
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