Giorgio Fede, M5S
«Stiamo lavorando per cercare di costruire un progetto comune, una proposta nuova e discontinua per le Marche. Dovremo farlo insieme, proseguendo speditamente sia nel tavolo programmatico tra le forze politiche, sia nel dialogo con le forze sociali, culturali e civili più vive delle Marche, lavorando con rispetto e coerenza, lungimiranza e sintonia».
Un invito, quello del M5S Marche, di Dipende da noi e del partito della Rifondazione comunista rivolto a tutte le forze politiche che stanno partecipando al tavolo dal quale possa nascere una coalizione progressista in vista delle prossime elezioni regionali.
«Insieme – affermano in perfet
Roberto Mancini, Dipende da noi
Secondo i rappresentanti dei tre partiti, «è un segnale di speranza che ci auguriamo coinvolga sempre più anche le forze vive della nostra società che testimoniano ogni giorno, con le lotte e con le idee, il desiderio di una trasformazione della situazione data».
Allora evidenziano l’impegno a camminare insieme: «Proprio per non far appassire il percorso avviato, la franchezza e la sincerità sono decisive. In questo senso non è un dettaglio che questi movimenti e partiti, come pure l’Alleanza Verdi Sinistra, sono state e sono oggi impegnate a costruire un robusto movimento per la pace che, come ha dimostrato anche la manifestazione del 5 aprile a Roma, incontra la sensibilità di tanta parte dell’opinione pubblica».
Poi un focus sui temi: «È anche noto quanto in varie forme, dal salario minimo al reddito di cittadinanza fino all’impoverimento della sanità come diritto universale alla salute e alla cura – dicono -, è stata forte e coerente l’attenzione verso le diseguaglianze insopportabili, a cui si affianca l’attenzione coerente alla salvaguardia dei beni comuni dalle logiche di mercato, e per una risposta definitiva alla riconversione energetica oggi “bloccata” sul fossile con aziende e modi oramai insostenibili. Tutti temi questi che nella diversità di toni ed esperienze dovrebbero essere declinati insieme nella ricerca di una comune sintesi.
Proprio per questo – sottolineano – le scelte della rappresentanza, in particolare del candidato presidente, non solo possono manifestarsi solo insieme e dopo una ricerca comune, ma dovrebbero mostrare un profilo coerente con questi impegni come elemento convintamente garante di questo sforzo collettivo».
Matteo Ricci, candidato governatore
I rappresentanti dei tre partiti arrivano allora al punto che riguarda il candidato governatore: «È sicuramente legittimo che il Pd abbia una propria proposta di candidato, individuato in Matteo Ricci – dicono -. Ma questa non è affatto un’investitura per l’intera coalizione. Anzi, il fatto che l’europarlamentare abbia già avviato una propria personale campagna elettorale non agevola lo sforzo comune per la ricerca di un accordo unitario. Tanto più se si considerano alcune sue scelte recenti, come il voto favorevole alla relazione sul riarmo e la difesa dell’Unione Europea, che denotano un atteggiamento incongruente con l’urgenza di agire per la pace con mezzi di pace in Europa, in Italia e in ogni regione».
Da qui l’invito a tenere un atteggiamento più sobrio: «Occorrerebbe che tutti facessero un passo indietro, per farne insieme dieci in avanti. Sobrietà di chi si mette a disposizione e si interroga sul come poter unire al meglio anime in qualche modo diverse. Si lavori tutti con il giusto metodo corale per far maturare questa unione che può e deve rappresentare una novità reale, trasformativa e coinvolgente per le Marche».
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