Alessandro Moretti
Dipendenti pubblici, mobilitazione Cisl nelle Marche fino al 16 aprile. Si tratta di una mobilitazione a tappetto che va dagli enti locali alla sanità pubblica e terminerà il 16 aprile con la chiusura dei seggi per il rinnovo delle rappresentanze sindacali in ogni luogo di lavoro.
«In un clima di impossibile unitarietà con altre note sigle sindacali – dice la Cisl -, tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni saranno chiamati ad eleggere democraticamente i propri rappresentanti sindacali. Con una grande differenza di strategie tra altre sigle le quali hanno deciso di interrompere a gennaio il percorso di rinnovo dei contratti collettivi nazionali e la Cisl Fp che ha deciso di siglare dapprima il contratto collettivo nazionale Funzioni centrali, facendo incassare ai dipendenti dei ministeri, agenzie, enti pubblici non economici, incrementi contrattuali e migliorie normative».
«Tali risultati non sono stati garantiti ai dipendenti della sanità pubblica e degli enti locali – dice Alessandro Moretti, segretario regionale Cisl Funzione pubblica Marche -, grazie, eufemisticamente, alla non disponibilità alla sottoscrizione, di altre organizzazioni sindacali, impoverendo così quelli che sono già stipendi fanalino di coda della Ue. Per la Cisl la contrattazione e la concertazione sono le grandi leve per dare voce al futuro di lavoratrici e lavoratori, per migliorare ed evolvere le condizioni delle persone, per un Paese migliore e servizi pubblici più efficaci ed efficienti, i contratti collettivi nazionali lasciati in bilico dalle altre organizzazioni sindacali devono invece essere firmati poiché costituiscono il bilanciamento tra le migliori condizioni possibili al momento attuale. Delegate e delegati Cisl in ogni posto di lavoro si mobiliteranno quindi affinché siano soddisfatte, grazie alla firma della Cisl Fp ai rinnovi contrattuali, le aspettative in termini di aumenti salariali, migliorie di istituti contrattuali quali gli importi del buono pasto fermo al valore del 2014, migliore trattamento economico delle assenze in caso di terapie salvavita, proroga delle progressioni verticali, sviluppo del lavoro agile, migliori possibilità di conciliare tempi di vita e di lavoro su 4 giorni settimanali, riconoscimento della retribuzione piena in caso di malattia professionale ed infortunio sul lavoro nonché la detassazione dei premi di produttività».
Per la Cisl «il vero referendum circa l’accettazione o meno di nuove e migliori condizioni di lavoro esigibili, sarà dato dal risultato dei voti riportati appunto al termine delle elezioni Rsu il 16 aprile prossimo, il quale dovrà essere plebiscitario, pena la prosecuzione dell’impossibilità del rinnovo contrattuale e conseguenti mancati incrementi».
La lotta si sposta anche a livello Governativo: «Ci aspettiamo che nel decreto legge “Pubblica amministrazione” in corso di conversione – dice Moretti -, il Governo risponda positivamente alle richieste avanzate dalla Cisl Fp nei mesi scorsi per superare il tetto ai trattamenti economici accessori, per consentire agli enti delle funzioni locali di rifinanziare i fondi per la contrattazione integrativa; per liberare le risorse destinabili al welfare integrativo. Le misure allo studio del Governo non intervengono sulle risorse destinate all’aumento degli stipendi per il rinnovo 2022-2024, che restano invariate, ma operano a sostegno del trattamento accessorio del personale degli enti locali. Se l’intervento verrà confermato – conclude il segretario Moretti – diviene ancora più urgente e necessaria la stipula in tempi brevi del Contratto collettivo nazionale delle funzioni locali 2022 – 2024 per tradurre queste opportunità in risultati concreti».
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