«Sarà istituito dopo Pasqua
il tavolo tecnico per Conerobus»

ANCONA – Stamattina in aula il vice sindaco Giovanni Zinni lo ha garantito alla consigliera Susanna Dini (Pd) che lo interrogava anche sulla nomina annunciata del direttore generale e sull’ammanco nello stipendio dei lavoratori dell’una tantum prevista al rinnovo del contratto nazionale di settore

Giovanni Zinni

 

Si è tornati a parlare di Conerobus nel Consiglio comunale odierno. Con una interrogazione urgente, la consigliera d’opposizione Susanna Dini (Pd) ha domandato al vice sindaco Giovanni Zinni quando sarà nominato il direttore generale, quando sarà istituito il tavolo tecnico e se ci sono novità sui rapporti con la Regione Marche. «A distanza di un mese dall’annuncio in quest’aula non c’è alcun tavolo tecnico in vista e, cosa mai successa, i lavoratori di Conerobus nello stipendio di marzo non hanno ricevuto l’una tantum dovuta dopo la stipula del contratto nazionale e stavolta senza neanche il confronto sindacale».

Susanna Dini

Giovanni Zinni si è detto « costernato da questa interrogazione perché sembra che la consigliera Dini non abbia mai avuto a che fare con la Conerobus e faccia domande dalla velata innocenza. Ricordo che questa azienda versa in queste condizioni di dura criticità a seguito di anni di governo della forza politica alla quale lei appartiene. La situazione finanziaria dell’azienda è spinosa perché le gestioni del passato hanno speso più di quello che c’era. Ogni anno Conerobus è costretta a spendere 800.000 euro di interessi passivi. Un dato che ci dice che chi ha gestito quest’azienda in passato non l’ha fatto con oculatezza e con prospettiva. Quando siamo arrivati, abbiamo preso atto che quell’azienda rischiava di portare i libri in tribunale. Abbiamo fatto degli sforzi non indifferenti per scongiurare questa cosa e infine ad oggi ci siamo riusciti, ma non siamo ancora nelle condizioni l’ho già detto l’altra volta di poter dare piena attuazione al Piano industriale. La credibilità di questa azienda rischia anche parecchio ogni volta che si cerca di strumentalizzare quello che accade politicamente lì dentro».

Per il vice sindaco di Ancona tra le battaglie aperte per l’azienda che gestisce il Tpl, «la prima è far comprendere al tavolo nazionale delle Regioni che il rimborso chilometrico che hanno le Marche come fanalino di coda di questa classifica è inadeguato. Per fare questo ci vuole anche una credibilità gestionale di settore che oggi è parzialmente minata dalla scelleratezza degli anni passati. Ogni volta che chiediamo un Sos alla Regione dobbiamo dimostrare che stiamo facendo anche dei passi in avanti gestionali diversi rispetti al passato. Non è un tema partico ma tecnico e quando noi ci presentiamo davanti alle altre aziende di trasporto pubblico locale con il biglietto da visita del passato, non è molto semplice andare a chiedere un aiuto, un investimento su quell’azienda. Aggiungo il tema della governance. Tutti quelli che oggi si scandalizzano dell’ipotesi di un direttore generale dove sono stati, compresi voi del Partito Democratico, quando avete dato un incarico alla stessa persona come direttore di Conerobus, presidente di Conerobus, presidente di Atma con uno stipendio che era molto ampio e molto più alto di quello che potrebbe essere un direttore generale oggi».

Zinni ha quindi rimarcato che il direttore generale non sarà assunto «fino a quando non avremo la certezza che non ci blocchi il bilancio. Il bando andrà studiato perché vogliamo la competenza di gestione. Sul tavolo tecnico invece ho già dato mandato con il sindaco al CdA che dopo Pasqua lo istituirà. Inizieremo le riunioni sulle analisi della gestione dell’attività interna cercando di collegare quest’attività a un concreto percorso di realizzazione del Piano industriale. Qualunque cosa succeda, voglio ribadire che l’elemento salariale dei lavoratori è per la giunta comunale l’elemento prioritario sempre comunque da pagare e da corrispondere. Pertanto ribadisco l’invito già fatto al CdA che mi ha garantito che sta provvedendo in questo senso di ottemperare al pagamento dell’elemento accessorio mancante» ha concluso.

Nella replica la consigliera Susanna Dini ha fatto rilevare che «i bilanci di Conerobus erano in ordine dal 2014 poi c’è stato il Covid che ha mandato in crisi tutte le aziende d’Italia. Capisco anche che per qualcuno la pandemia non è mai esistita. La credibilità, caro assessore, si guadagna sul campo e anche oggi noi siamo profondamente disorientati dalle sue parole e dal fatto che ogni giorno assistiamo ad annunci, segnalazioni dei lavoratori, disservizi per l’utenza, nomi di nuovi direttori, insomma un teatrino che però coinvolgi la maggiore azienda dei trasporti. Vi ricordo che l’indirizzo politico è il vostro e mai nele precedenti amministrazioni si erano tagliati servizi e corse com’è successo invece lo scorso inverno. E mai era successso che non si pagasse lo stipendio adeguato ai lavoratori stabilito dall’accordo del contratto nazionale del lavoro».

(Redazione CA)



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