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Partito Possibile:
“Sull’ospedale di Osimo
solo accanimento”

SANITA' IN FIBRILLAZIONE - I civatiani di Ancona sollevano più di una perplessità sulla nuova azienda Inrca-ospedale di rete. "Già depauperata l'offerta sanitaria per la Valmusone - eccepiscono- Non capiamo il giudizio positivo espresso sull'operazione dal sindaco Pugnaloni e dall'assessore Bernardini"

L’ingresso dell’ospedale di Osimo, in via Leopardi

L’ospedale di Osimo

“Le liste di attesa aumentano, la mobilità passiva verso altre strutture fuori Regione, pure. Quello che appare ancora più grave, a nostro giudizio, è quanto accade nei singoli territori ed in particolare in Area Vasta 2 corrispondente alla Provincia di Ancona, all’interno della quale opera il presidio Ospedaliero di Osimo. Su questo ospedale si è evidenziato un vero e proprio accanimento con un depauperamento progressivo delle funzioni ospedaliere, con la mancata sostituzione dei medici dirigenti e del personale sanitario professionista”. L’analisi severa  e critica arriva dal Comitato Stamira Ancona di Partito Possibile.

I civatiani stanno seguendo con attenzione la fusione giuridica dell’Inrca della Montagnola con l’ospedale di Osimo e sollevano più di una perplessità sui benefici che l’operazione apporterà alla sanità della Valmusone. “Questo ridimensionamento della struttura osimana nelle intenzioni del legislatore, non avrebbe dovuto diminuire l’offerta sanitaria ai cittadini perché avrebbero dovuto partire forme di integrazione funzionale con l’Ospedale regionale di Torrette e più recentemente con l’Inrca della Montagnola – evidenziano in una nota – Effettivamente in data 1 agosto 2016 la Giunta approva la Delibera 885 che assume il protocollo d’intesa tra regione Marche e comune di Osimo per la sperimentazione di integrazione funzionale con l’Inrca ed Asur area vasta 2 in modo che, il territorio a sud di Ancona, avesse un Ospedale comunque funzionante soprattutto dopo la trasformazione della Struttura di Loreto in Casa della Salute”.

Osimo, il corridoio d’entrata dell’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco

Dopo la fase sperimentale ora è iniziato il percorso per la cessione del ramo d’azienda dell’ospedale osimano con passaggio del personale nell’organico dell’Inrca. “Così facendo si snatura completamente anche quanto previsto nella stessa Riforma Sanitaria – obietta Partito Possibile- che giustamente riconosceva all’ospedale di Osimo un ruolo insostituibile all’interno del cosiddetto Presidio Unico Ospedaliero di Area Vasta, sia nella fase attuale sia ancora di più all’interno della nuova struttura prevista all’Aspio sulle cui vicende conviene stendere un velo pietoso. (doveva essere pronta entro il 2016). La domanda legittima che ci poniamo è che, se tutto diventa Inrca, la nuova struttura dovrà necessariamente seguire la vocazione di ricerca e cura delle patologie del paziente anziano, ovviamente indispensabili, così sottraendo però l’Ospedale di Osimo dal suo ruolo di Presidio Integrato in Area Vasta con le sue specialità per acuti, sostanziando così l’ospedale di Rete della Valmusone, con il suo bacino potenziale di 100 mila abitanti”. Partito Possibile asserisce pertanto di non comprendere “il giudizio positivo espresso dal sindaco di Osimo Pugnaloni e dal suo Assessore Bernardini sull’operazione di fusione con L’Inrca e la loro volontà di spingere per accelerare il processo senza aver prima chiarito tutti gli aspetti sopra accennati, non ultimo quello del trasferimento del personale dipendente anche sotto il profilo tecnico-giuridico”.

 

 

 

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