Continuano a scorrere cifre importanti collegate al passaggio del Giro d’Italia a Osimo. Il Servizio navetta, organizzato dalla Tpl Osimo, ha comunicato al sindaco Simone Pugnaloni i dati del lavoro svolto nei due giorni di accoglienza della carovana rosa: 70 ore lavorate, 300 corse effettuate con due bus navetta, circa 8000 persone trasportate all’impianto di risalita per raggiungere il centro storico. “Una testimonianza importante per comunicare quanto sia importante da parte dei cittadini utilizzare i mezzi di trasporto pubblico e quanto è professionale il lavoro svolto dagli operatori sul campo” commenta Simone Pugnaloni ringraziando gli operatori della società partecipata che gestisce la mobilità urbana di Osimo.
Secondo la consigliera di minoranza Mariua Grazia Mariani il Giro d’Italia: doveva essere “un’occasione ghiotta per la Città di Osimo. L’evento doveva essere trasformato in business non solo per l’imprenditoria osimana e la promozione turistica ma anche per il bilancio comunale. Invece anche in questa occasione abbiamo toppato.-. scrive la capogruppo del Gruppo Misto – Se confrontiamo i numeri del Giro con quelli di altri Comuni che hanno ospitato l’evento sportivo ci accorgiamo di situazioni davvero bizzarre. Costo della tappa: il Comune di Osimo paga 150.000 euro, il Comune di Roma (tappa finale) paga 100.000 euro.Imposta di pubblicità: il Comune di Osimo applica uno sconto dell’80% e incassa 6.000 euro, il Comune di Imola applica la tariffa piena e incassa 60.000 euro. C’è qualcosa che non va”.
A giudizio della Mariani a fronte di “aziende osimane, che a causa della crisi economiche, non riescono a pagare l’imposta di pubblicità e sono costrette a rimuovere le insegne pubblicitarie, a marchi di fama internazionale che hanno sponsorizzato il Giro d’Italia si concedono sconti? A questo ci aggiungiamo pure i costi a carico della collettività osimana: le aziende comunali Asso, Tpl e Osimo Servizi per una settimana sono state ‘costrette a lavorare’ per il Giro d’Italia! Chi pagherà? Nessuno o meglio gli osimani. Intanto il degrado in Città ha assunto livelli igienico sanitario inaccettabili. Prendiamo per esempio i giardini incostuditi delle scuole. Erba alta, piante non curate, terreno fertile per animali quali zecche, formiche e topi. Non è una questione estetica, ma un serio pericolo per la salute dei bambini soprattutto di quelli più piccoli che frequentano gli asili nido. Ma l’Asur non dice nulla?”
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