Emma Grilli si è opposta fino alla fine ai colpi inferti dal suo assassino. A farlo pensare sono le numerose ferite d’arma da taglio riscontrate dagli accertamenti autoptici eseguiti questa mattina all’istituto di Medicina Legale di Torrette dal dottor Marco Valsecchi. L’anziana sarebbe morta per un colpo secco inferto alla gola, come riscontrato in un primo momento. Ma sul suo corpo non manca il segno di altre ferite. Sarebbero state trovati sul torace, sul collo (almeno 4 colpi) e anche sulle mani. Dunque, la donna avrebbe cercato di difendersi in tutti e modi dall’aggressione del killer che, probabilmente, ha iniziato a colpirla da dietro, quando Emma era più vulnerabile. Nelle scorse ore, sotto sequestro è finito un coltello da cucina ritrovato proprio nella stanza dove è stato rinvenuto il cadavere della vittima. L’arma era appoggiata su un mobiletto e presenta alcuni schizzi di sangue. A campionarlo, i carabinieri dei Ris di Roma che questa mattina hanno terminato di eseguire i rilievi all’interno dell’appartamento di via Verdi. Sarebbe l’arma del delitto. Ma per confermare le ipotesi serviranno altri accertamenti che verranno effettuati dal Reparto Scientifico. Il fascicolo aperto per omicidio volontario dal pm Paolo Gubinelli è ancora contro ignoti.
Omicidio di Chiaravalle, nessun segno di scasso: Emma ha aperto la porta al killer
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