“La Quadrilatero? Non vorremmo che fosse l’ennesima, tragica, incompiuta all’italiana” così Pierluigi Bocchini, Vice Presidente Delegato per la territoriale di Ancona di Confindustria Marche Nord manifesta la forte preoccupazione del mondo industriale per la lentezza esasperante – per non parlare di vero stallo – con la quale avanzano i lavori. Un’opera, secondo gli imprenditori, sempre più urgente e necessaria, che rappresenta al momento una vera e propria strozzatura che limita pesantemente la mobilità di persone e merci verso e da tutta la zona del fabrianese. “Dopo la gestione del nostro past president Gennaro Pieralisi, l’unica in grado di imprimere una direzione chiara all’opera – ha precisato Bocchini – se ne sono succedute altre che di fatto hanno rallentato, se non bloccato, l’ultimazione dei lavori. Con il risultato che ad oggi ci troviamo un’arteria fondamentale per i trasporti di persone e merci nella nostra provincia, che di fatto è ad una sola corsia per senso di marcia, piena di ostacoli e rallentamenti. Fabriano è più vicina a Perugia che a Jesi o Ancona e questo è inaccettabile”. L’ultimo segnale preoccupante è stata la procedura di licenziamento collettivo avviata dall’impresa appaltatrice Astaldi e che riguarda 59 lavoratori su 147 impegnati nel cantiere, mentre il completamento delle opere è slittato ancora di 6 mesi: ora se ne riparla a fine 2018, primi mesi del 2019. Cruciale sarà la riunione del Cipe prevista nei primi giorni di agosto che dovrebbe sbloccare l’opera con l’approvazione di una specifica variante per il completamento dei lavori delle due ultime gallerie del raddoppio della statale 76 tramite lo stanziamento di 9 milioni di euro di finanziamento. Nella stessa riunione è previsto anche l’approvazione ed il finanziamento del terzo e quarto lotto della Pedemontana Fabriano-Muccia, da circa 100 milioni. “Le ultime date comunicate dai responsabili dei lavori lo scorso novembre – conclude Bocchini – ovvero completamento dell’opera entro il corrente mese di luglio 2018 saranno, ancora una volta, puntualmente disattese. Si parla ora genericamente dei primi mesi del 2019: il nostro auspicio è che i progetti, tra l’altro già finanziati, siano approvati il prima possibile. E’ certo che gli industriali non staranno solo a guardare”.
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