La casa di riposo Bambozzi di via Matteotti a Osimo

Selezioni per assunzioni a tempo determinato di Operatori Socio Sanitari presso la Casa di Riposo Bambozzi di Osimo, senza graduatoria finale degli ammessi. Insorge Andrea Raschia, responsabile della Fp Cgil Ancona che non trova alcun nesso logico nel decidere l’esito di una gara ad evidenza pubblica senza stabilire un ordine di arrivo per chi dovrà essere assunto. Il sindacalista spiega così le sue perplessità.

Siamo sollecitati a occuparci della Fondazione Bambozzi, in ordine alla selezione avviata di recente per assunzioni a tempo determinato di Operatori Socio Sanitari presso la Casa di Riposo-Residenza Protetta. Si tratta di una selezione per esami per la formazione di una lista di candidati idonei, a seguito di prova pratica. Qual è il punto in discussione? Semplice: il bando stabilisce che non si darà luogo a graduatoria. La domanda sorge spontanea: di grazia, attraverso quale criterio si provvederà alla chiamata? Il bando in questione è procedura a evidenza pubblica per un’evidente questione connessa a un essenziale criterio di trasparenza. Tanto più importante in quanto -come si può leggere- i contratti potranno anche essere trasformati a tempo indeterminato, per insindacabile giudizio della Fondazione. Interessante, dunque. Senza però una graduatoria, naturale esito della selezione in base al quale si determinano i punteggi -nel caso in questione il bando oltretutto stabilisce un punteggio minimo per conseguire l’idoneità-, quali potranno essere gli effetti? Risolutivo, ancora una volta, risulterà “l’insindacabile giudizio” da parte di soggetti in grado di arrogarsi il diritto (in tal caso un potere esercitato in modo tutt’altro che trasparente) di stabilire la precedenza per le assunzioni.

Andrea Raschia

Quanto meno discutibile, non trovate? Per questo abbiamo sollecitato ancora una volta la Fondazione ad avviare un serio e indispensabile confronto. La diversa natura dei CCNL applicati al personale richiede infatti, con un’attenta valutazione dell’organizzazione del lavoro, la necessità di mettere in campo una forte volontà per introdurre misure adeguate di gestione che favoriscano -certo in modo graduale- l’omogeneità dei trattamenti normativi ed economici a lavoratrici e lavoratori chiamati a svolgere le stesse funzioni. Si tratta peraltro di una questione rilevante posta da tempo, e non solo al Bambozzi. I lettori ricorderanno senz’altro la situazione in essere all’Azienda ASSO, ove centocinquanta dipendenti sono sud-divisi in una decina di CCNL diversi. Ciò è inaccettabile. Per questo abbiamo indicato un percorso, non ancora del tutto condiviso con i vertici della Fondazione Bambozzi, ma sicuramente da realizzare, che FP CGIL ritiene assolutamente inderogabile per ricostruire un efficace sistema di diritti oltre che riunificare un mondo del lavoro sempre più frammentato. La stampa ha di recente riportato notizie circa un bilancio finalmente chiuso in modo positivo. Nell’attesa di formali conferme ci chiediamo quali possano essere le ricadute più immediate, e non solo per i lavoratori. L’attenzione deve essre rivolta verso una redistribuzione degli incrementi di produttività, e non di meno verso il miglioramento delle reali condizioni di lavoro (ad esempio, assicurando tempestivamente le sostituzioni del personale assente), sopratutto a garanzia della qualità dei servizi rivolti ad un’utenza particolare che richiede grande senso di responsabilità da parte di tutti; e in particolare servizi efficienti.

Andrea Raschia

Fp Cgil Ancona