Si è parlato di tariffe del servizio idrico, stamattina, nella Sala Maggiore del Comune di Osimo che ha ospitato la “Giornata della Trasparenza“, organizzata come ogni anno dall’Aato 3 Macerata Marche Centro. L’authority regolatrice del servizio idrico integrato è presente in 46 comuni tra la provincia di Macerata e l’area della Valmusone. “Il primo obiettivo raggiunto è stato proprio ieri l’approvazione della tariffa unica così come stabilito dall’Unione europea. – ha ricordato il sindaco Simone Pugnaloni che ha aperto i lavori del convegno – Adesso si va verso la creazione di un gestore unico del servizio idrico, un traguardo importante che prevede gradualità nei passaggi istituzionali per essere costituito ma che vede un’armonia importante tra i sindaci e le società di gestione oggi presenti sul territorio. Il fine ultimo sarà quello di poter garantire un domani un servizio uniforme e di qualità per tutti i comuni che ricadono sotto il coordinamento dell’Aato 3 Macerata Marche Centro”. Per ora resteranno fuori i Comuni della montagna, come ha già deciso la stessa assemblea dell’Ato3, perché si stanno dotando pian piano di contatori ed alcuni Comuni del cratere perché ancora risentono degli elevati danni del sisma. “Osimo ed i Comuni Astea – ha sottolineato Pugnaloni – con la tariffa unica a partire dal 2019 avranno una diminuzione del 2%. Per il futuro si punta ad un obiettivo ambizioso, 50 litri/giorno gratis per tutte le utenze domestiche, è una proposta di legge regionale che oggi é stata presentata dal consigliere regionale Bisonni. Ad oggi, grazie ad Ato3, questa agevolazione è già riconosciuta alle fasce più deboli della società”. Moderatore dell’incontro è stato il direttore Ato3 Massimo Principi, hanno invece relazionato il consigliere regionale Bisonni e il direttore generale Astea Massimiliano Belli, oltre che Giorgio De Carlo, direttore Quaeris, la società addetta alle indagini di customer satisfaction.
MONTICELLI (M5S): “L’ORO BLU DEL FUTURO DEVE ESSERE GESTITO DA UNA SOCIETÀ PUBBLICA, NON DA UNA SPA CON SOCI PUBBLICI” – “Per il M5S le posizioni sono le stesse che abbiamo sostenuto nelle nostre battaglie in consiglio comunale e sono in linea con la volontà popolare espressa col referendum del giugno 2011. Il servizio idrico integrato deve essere gestito da un’azienda di diritto pubblico senza scopo di lucro, (come le vecchie municipalizzate, tipo Aspmo di Osimo). Ovviamente l’azienda deve essere espressione di tutti i comuni dell’Ato3. Questo è fondamentale perché Pugnaloni e il Pd continuano a parlare di ripubblicizzazione del servizio, riferendosi al fatto che la SpA che gestirebbe il servizio dovrà essere completamente in mano a soci pubblici”. David Monticelli, presente tra il pubblico del convegno esprime le sue preplessità. Secondo il capogruppo del gruppo consiliare pentastellato di Osimo “una SpA risponde a logiche di diritto privato tra cui il perseguimento del profitto. Un amministratore delegato che perseguisse magari la riduzione della tariffa per gli utenti finali e quindi diminuisse i profitti dell’azienda che gestisce il servizio, potrebbe essere chiamato ad un’azione di responsabilità da parte dei soci, perché non ha perseguito il profitto come avrebbe dovuto. Inoltre una SpA può essere venduta in qualsiasi momento, anche parzialmente (Astea Energia docet). Se domani arrivasse un’offerta irresistibile di acquisto, magari del doppio o del triplo del valore dell’azienda, cosa fanno i soci? La società per azioni se la tengono oppure la vendono?” Il consigliere Monticelli rimarca quindi che “con l’azienda di diritto pubblico, la vendita non sarebbe possibile. Con una SpA il servizio idrico potrebbe cadere in mano di chiunque, in qualsiasi momento, con la conseguenza che l’acqua cadrebbe nelle mani di chi poi, potrebbe sfruttare la cosa a proprio favore alzando le tariffe e infischiandosene dei diritti dei cittadini. Non a caso l’acqua è stata definita l’oro blu del futuro. Per tutti questi motivi, un bene comune come l’acqua che è un diritto e non una merce, deve essere gestito secondo queste logiche, senza alcun lucro, attraverso una reale ripubblicizzazione e del servizio idrico integrato, come del resto ha sancito il voto popolare del referendum 2011″.
MARIANI (GRUPPO MISTO): “SARANNO REALI GLI SCONTI PER GLI OSIMANI? INTANTO TAGLIAMO IL NUMERO DELLE SOCIETÀ CHE GESTISCONO IL SERVIZIO” – “E’ Interessante la tariffa idrica unica in 28 Comuni dell’Ambito. Ma servirà davvero a far pagare meno gli osimani?” se lo domanda la capogruppo consiliare del gruppo misto di Osimo, Maria Grazia Mariani, anche lei seduta tra il pubblico ad ascoltare il convegno. “Fino ad oggi Astea, gestore per i territori di Osimo, Recanati, Loreto, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Potenza Picena, Porto Recanati, applicava la tariffa piu’ alta, superiore alla media degli altri 6 gestori. – ricorda la consigliera di minoranza – In teoria con una tariffa unica gli osimani dovrebbero pagare qualcosina in meno. Tranquilli, un rimborso di pochi euro non tarderà ad arrivare con le bollette di febbraio/marzo 2019 a ridosso del voto. Ma poi per il futuro? La bolletta è composta da talmente tante voci che anche gli addetti ai lavori oggi hanno definito complicata. Quindi prima di esultare aspettiamo le prossime bollette. L’acqua è diventato un ‘business’. Basti pensare che il Comune di Osimo conta su due società per la gestione e l’erogazione del servizio idrico, Centro Marche Acque ed Astea SpA., con due apparati e quindi con doppi costi di amministrazione che gli osimani pagano con la bolletta dell’acqua. Centro Marche Acque nasceva poco più di un anno fa, fortemente voluta dall’Amministrazione Pugnaloni, come gestore del servizio idrico di diversi Comuni tra cui Osimo. Perché continuano ad arrivare bollette emesse da Aseta? Qualcosa non porta”.
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