Un ordine di servizio firmato dal direttore sanitario dell’Asur, Nadia Storti, sblocca l’impasse sulla farmacia dell’ospedale di Osimo e sulla conseguente consegna delle medicine salva-vita ai pazienti oncologici. La soluzione è stata trovata riorganizzando al meglio la filiera dei servizi e dei singoli uffici, dopo i disagi manifestato da famiglie e pazienti osimani costretti ogni 40 giorni a mettersi in fila all’ex Crass di Ancona per ritirare i farmaci a causa della chiusura della farmacia all’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco avvenuta con il passaggio del nosocomio dall’Asur all’Inrca di Ancona, e le conseguenti polemiche politiche che ne sono scaturite. Con l’obiettivo di limitare i disagi, quindi, da lunedì prossimo i pazienti dell’ambito territoriale di Osimo che devono assumere quei farmaci presso il proprio domicilio, potranno ritirarli direttamente al Poliambulatorio di via Antica Rocca. Secondo quanto stabilito dal ds Storti, il distretto sanitario provvederà a raccogliere le ricette mediche e l’eventuale piano terapeutico, con la prescrizione di farmaci e le invierà con cadenza bisettimanale al servizio farmaceutico di Ancona.
Qui verrà controllata la corretta compilazione delle ricette secondo la vigente normativa e quelle incomplete saranno restituite direttamente al medico prescrittore. A questo punto il sistema farmaceutico del’Asur- Area Vasta 2 predisporrà “un idoneo imballo”, un sacchetto di plastica o una busta all’interno del quale porre i farmaci prescritti con l’indicazione dei dati del paziente ai quali sono destinati. Lo stesso servizio farmaceutico di Ancona provvederà poi ad inviare al distretto sanitario con cadenza bisettimanale gli imballi allestiti e poi il distretto sanitario provvederà alla consegna.
IL SINDACO PUGNALONI: “SONO SODDISFATTO” – “Sono felice di comunicare che da lunedì le famiglie osimane potranno ritirare i farmaci salvavita direttamente presso il poliambulatorio medico Asur ubicato in Piazza del Comune con cadenza bisettimanale. Un buon risultato frutto del dialogo istituzionale e non di certo di chi gioca con lo smartphone a registrare qualche video davanti all’ospedale. Un grazie speciale per l’attenzione al direttore sanitario Asur Nadia Storti”. Ha commentato così il sindaco Simone Pugnaloni
ACHILLE GINNETTI: “POCHI TRIONFALISMI!” – “Dopo 11 mesi nei quali siamo stati costretti ad andare a Ancona a ritirare i farmaci c’è poco da essere trionfalisti! Se ricordi io ti ho scritto lo stesso giorno della chiusura: 22 dicembre 2017. E ho consigliato proprio questa soluzione”. Il medico di famiglia, candidato a sindaco per le Amministrative 2019 con il movimento ‘Progetto Osimo’ aveva a più riprese ribadito, nei mesi scorsi, che per definire il problema sarebbe bastato organizzare il servizio. La prossima incognita è rappresentata dal mantenimento o meno degli ambulatori di Pediatria e Ginecologia dell’ospedale di Osimo. Progetto Osimo in una nota stampa rimarca che “va evitata in ogni modo la chiusura da parte dell’Asur degli ambulatori di pediatria e di ginecologia che vanno mantenuti all’interno dell’Ospedale di Osimo. Non è una soluzione ottimale l’ipotizzato trasferimento al Poliambulatorio di piazza del Comune, mentre sarebbe veramente mortificante lo spostamento a Loreto. L’amministrazione comunale potrebbe farsi carico dell’affitto dei locali dell’Inrca e mantenere in ambito ospedaliero un servizio così importante per la popolazione. Lo stesso discorso vale anche per la Fisioterapia, servizio dell’Asur ‘ospitato’ all’interno dell’ospedale diventato Inrca, che corre lo stesso pericolo. È vero che le scelte sanitarie sono competenza della Regione ma il Comune deve avere sempre a cuore la salute dei propri cittadini”.
DINO LATINI E LA LETTERA APERTA AGLI UTENTI FACEBOOK – “Gentile signori, ho letto i post su facebook riguardo la questione ospedale. Le Liste Civiche ed io abbiamo votato sempre contro le varie riforme sanitarie regionali, che si sono succedute in questi anni e ciò anche se siamo stati sbertucciati e irrisi perchè litigavamo troppo con le Istituzioni per difendere Osimo (sono stato pure recentemente condannato in primo grado per un manifesto 6×3 contro l’Asur). Fin tanto che abbiamo litigato, abbiamo difeso la sanità di Osimo e questa è rimasta in vita; da quando invece c’è dialogo istituzionale (2014) l’ospedale e tutte le altre strutture e servizi sono stati smantellati, con grave nocumento per la salute dei cittadini”. Inizia così la lettera che l’ex sindaco ed ex consigliere regionale Dino Latini, oggi consigliere comunale ha postato su Facebook per ricordare quanto costruito dalle amministrazioni comunali delle liste civiche in passato per la sanità osimana, fare il punto sul presente e mettere le basi per quello che sarà il futuro con l’’ospedale della Provvidenza’.
“Noi abbiamo lasciato, all’8 giugno 2014, un contratto scritto con la Regione Marche che l’Ospedale di Osimo sarebbe stato potenziato in mezzi, strutture e risorse umane e poi trasferito nel nuovo Ospedale di Rete dell’ Aspio. – si legge ancora nella lettera aperta di Latini – Loro (tutti gli altri) hanno fatto carta straccia del contratto e hanno acconsentito che il nostro secolare ospedale diventasse una filiale dell’ Inrca, nonché e soprattutto rinunciato al nuovo Ospedale di Rete. Se c’è un solo documento, uno solo, che dimostri anche implicitamente che siamo stati d’accordo a cancellare l’Ospedale di Osimo ci venga mostrato”. In un video girato proprio davanti al Ss. Benvenuto e Rocco l’ex sindaco delle Liste civiche aveva sottolineato le tante fragilità attuali del presidio ospedaliero di Osimo.
Nei giorni scorsi Dino Latini, a nome dei consiglieri Liste Civiche, ha inoltre inviato ai vertici della sanità marchigiana e dell’Inrca un ordine del giorno da discutere in Consiglio comunale, per salvare l’attività ambulatoriale di ostetricia- ginecologia e pediatria dell’ospedale Inrca-Osimo. “La vera realtà sulla sanità osimana: dopo il passaggio dell’ospedale all’ Inrca continua il depauperamento dei servizi sanitari. – si legge in un comunicato delle liste civiche – A breve la chiusura del servizio ambulatoriale di Ostetricia e ginecologia che permetteva alle donne di essere seguite in gravidanza fino al settimo mese prima di passare alla struttura ospedaliera scelta per il parto e chiusura dell’ ambulatorio di Pediatria in collaborazione con l’ Ospedale di Senigallia. Ad Osimo niente più servizi”.
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