di Marina Verdenelli
(Foto Giusy Marinelli)
Truffe agli anziani spacciandosi per avvocati e forze dell’ordine. Sei arresti. Sgominata una banda di campani che operava nelle Marche. Ventiquattro i casi contestati con l’accusa di truffa aggravata e continuata in concorso. L’indagine, partita dalla procura di Ancona, ha visto all’opera la squadra mobile della questura di Ancona e i carabinieri della provincia dorica, coordinati dal pm Rosario Lioniello. Le vittime, tutte sui 70 anni, venivano agganciate telefonicamente e con la scusa di un incidente accaduto ad un parente (spesso un nipote) venivano convinte a sborsare denaro per chiudere pratiche inesistenti ai danni di qualche loro familiare. Richieste di somme che arrivavano anche a 6mila euro. A chi non aveva denaro contante chiedevano l’oro custodito in casa. La banda ha agito in tutte le Marche, per lo più nella fascia adriatica e anche fuori regione (Toscana, Lombardia, Veneto e Umbria). Due casi hanno riguardato Macerata città, un caso la provincia di Fermo e gli altri tutti la provincia di Ancona toccando le città, oltre che il capoluogo dorico, di Senigallia, Osimo, Numana e Chiaravalle.
Il modus operandi era lo stesso per ogni città: il capo della banda prendeva una stanza di albergo dalla quale effettuava le telefonate, anche dal numero fisso della struttura e a volte nelle cabine telefoniche munendosi di schede prepagate. I numeri venivano cercati per via, dalle pagine gialle. Agganciata la voce di qualche anziano dava via alla truffa inventandosi falsi incidenti per i quali i nipoti delle vittime si erano messi nei guai e dovevano pagare dei soldi di risarcimento. Una attività che andava avanti da circa un anno, dal 2015 fino alla fine del 2016, e che hanno portato nelle tasche dei truffatori, tutti di Napoli, sui 40 anni, circa 100mila euro. Domenica sono iniziati gli arresti, conclusi ieri pomeriggio con l’ultimo, avvenuto in un albergo della stazione di Ancona. Cinque le persone finite in carcere, una ai domiciliari (per un ruolo minore riscontrato tra i componenti della banda). Altre quattro persone sono indagate per gli stessi reati, nell’ambito della stessa operazione denominata “Sciacalli” . Tutti campani e già noti alle forze dell’ordine. Dei 24 casi contestati, ben 16 erano andati a buon fine con i pagamenti. Il procuratore Elisabetta Melotti, che ha reso nota l’operazione insieme ai vertici di polizia e carabinieri (hanno operato per le indagini la compagnia di Osimo con il capitano Raffaele Conforti, il comando provinciale diretto dal colonnello Stefano Caporossi e la squadra Mobile diretta da Vincenzo Russo con il vice Carlo Pinto), ha sottolineato il grande operato delle forze dell’ordine che hanno portato a termine gli arresti insieme. «Sono state indagini complesse – ha detto Melotti – per l’età delle vittime che sono state tante». L’invito di polizia e carabinieri è di diffidare di chi, spacciandosi per forze dell’ordine, chiede denaro e di segnalare al 113 e al 112 tutte le situazioni sospette.
(Servizio aggiornato alle 17)
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