Azienda unica dei rifiuti: domani (17 dicembre) l’Assemblea territoriale d’ambito 2 si riunirà per la prima volta dopo la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, del progetto votato un anno fa che prevedeva l’affidamento in house dei servizi di igiene urbana ad una New Compay composta all’85% da Viva Servizi (ex Multiservizi) ed al 15% da Ecofon. Mentre i 47 comuni che compongono l’Ata 2 discuteranno alla Zipa di Jesi per capire se proseguire su questa strada, aggiustando il tiro con il recepimento delle prescrizioni dettate dal Cds – in primis il requisito dell’attività prevalente -, oppure andare a gara pubblica, i lavoratori dell’igiene ambientale della provincia di Ancona si riuniranno in presidio di fronte ala sede jesina per ribadire “il sostegno all’ipotesi di affidamento in house del servizio, al fine di mantenere la gestione pubblica di tale attività, contemperando sia un vantaggio per le comunità in termini economici e di qualità che la garanzia delle migliori tutele per i lavoratori”. Nell’esprimere preoccupazione per una situazione complessa, con potenziali ricadute anche per la cittadinanza, che rischia di veder aumentare la Tari, le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, e le confederazioni provinciali di Cgil, Cisl e Uil “auspicano che si possa riprendere in tempi celeri il percorso già avviato attraverso una soluzione condivisa dal maggior numero possibile di territori”.
Il progetto dell’azienda unica era stato appoggiato in primis dalla sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, sostenuta tra gli altri dai primi cittadini di Osimo e Senigallia, Simone Pugnaloni e Maurizio Mangialardi. Lo schieramento del no era invece guidato dal sindaco di Jesi, Massimo Bacci – affiancato dai colleghi dei comuni di Falconara e Fabriano – e questa volta, forte della sentenza del Cds, non ci starà a vedere ignorate le proprie istante.
«Quello di lunedì sarà un incontro interlocutorio – fa sapere Luigi Cerioni, presidente dell’Ata 2 e della provincia di Ancona –, durante il quale non si prenderanno decisioni, ma si discuterà per capire quali possono essere le strade da percorrere. C’è ancora molta strada da fare prima di prendere una decisione: se ne riparla ad anno nuovo».
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