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Cantiere del nuovo Inrca al palo:
Fillea Cgil chiede chiarezza
alla Regione sui tempi dei lavori

CAMERANO - Dopo la richiesta di concordato preventivo della ditta appaltatrice, la sigla sindacale è preoccupata. "C'è già un notevole ritardo sulla consegna di un'opera fondamentale per il territorio, che prevede un investimento di 79,5 milioni di euro cui si sommano i 15.891 euro di spesa in più rispetto al preventivato per i vizi presenti e le varie spese legali per ricorsi e accordi bonari. Si corre il rischio di un nuovo ricorso" osserva

La Fillea Cgil di Ancona esprime “fortissima preoccupazione per la situazione che si sta creando nel cantiere del nuovo Inrca e Ospedale di rete di Osimo, in particolar modo, in seguito alla presentazione del concordato preventivo, il 4 dicembre scorso, da parte della CMC di Ravenna Soc. COOP., capofila del Consorzio attualmente affidatario dell’opera. Questo rappresenta l’ennesimo blocco dei lavori dopo un susseguirsi di eventi che hanno generato un notevole ritardo sulla consegna di un’opera fondamentale per il territorio”. Ad oggi, è impossibile dare un precisa previsione sul termine dei lavori.

Le gru ferme nel cantiere del nuovo Inrca all’Aspio di Camerano

Una storia complessa quella che ha accompagnato il varo del progetto. Il bando di gara d’appalto è stato presentato ormai da più di 7 anni (nel 2011); il 27 novembre 2012 era stato firmato dalla Regione il contratto con la G.D.M. Costruzioni spa. A quel tempo, la previsione della fine lavori doveva essere il 2 gennaio 2015. Dopo il concordato della GDM e il ricorso della CESI di Imola che vince prendendo di diritto il cantiere e la successiva liquidazione di quest’ultima; la Regione si ritrova a dover consegnare il cantiere alla terza in gara che era rappresentata dal consorzio tra la Salc e Matarrese. Durante i vari ricorsi della CMC di Ravenna che era al quarto posto come capofila di un consorzio di aziende, la Regione affida i lavori alla Salc Matarrese. E’ il 2015, data in cui teoricamente l’ospedale doveva essere pronto. Nonostante i lavori si fossero avviati con il Consorzio di Salc e Matarrese, la CMC vince l’ultimo ricorso al Consiglio di Stato a gennaio 2016. Di nuovo, il cantiere si ferma e ci vorrà un anno per liberarlo e per trovare gli accordi con la SALC Matarrese. Così, a gennaio 2017, la CMC inizia i lavori e, nel verificare quelli già effettuati, si accorge di alcuni vizi sulle opere presenti che generano un ulteriore stop fino a marzo 2018 data in cui si sono avviati i lavori per il ripristino dei vizi sui pali per poi proseguire con l’opera. Fino ad oggi i lavori, anche se un po’ a rilento, sono andati avanti fino al 4 dicembre 2018, data in cui la CMC di Ravenna ha presentato il concordato preventivo al tribunale che ha provocato l’ennesimo fermo del cantiere.

Il plastico del nuovo ospedale Inrca-ospedale di rete dell’Aspio di Camerano

“Oggi, a ridosso del 2019, si sono perse tutte le certezze sul termine di quest’opera che prevede un investimento di 79,5 milioni di euro cui si sommano i 15.891 euro di spesa in più rispetto al preventivato per i vizi presenti e le varie spese legali per ricorsi e accordi bonari” fa osservare la  Fillea Cgil che chiede alla Regione di fare chiarezza sull’intera opera. “La CMC – ricorda nel suo comunicato stampa la sigla sindacale – rappresenta una delle consorziate e ci sono, quindi, altri soggetti responsabili dell’esecuzione dell’opera. Essendo tale consorzio l’ultimo nella gara di appalto, la Regione corre il rischio di una nuova gara e cioè un ulteriore, insostenibile, allungamento dei tempi di esecuzione. Le Marche oggi sono la regione con uno dei cantieri più grandi d’Europa (cratere) che fatica ad avviarsi in forma ‘regolare’. Siamo la regione dove oggi il timore dell’incompiuta non è solo per il cantiere dell’Ospedale dell’ Inrca e di rete di Osimo ma anche per la Ss76”.

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