“La maggioranza abusa nuovamente della questione pregiudiziale nel consiglio comunale del 18 dicembre scorso, non permettendo la discussione di tutti e tre gli ordini del giorno presentati dalle opposizioni, (in questo caso tre o.d.g. delle Liste Civiche). Un “triplete” stile Mourinho, ci verrebbe da dire”. Protestano i gruppi consiliari di opposizione della Sala Gialla, rappresentati da Movimento 5 Stelle Osimo, Liste Civiche e da Territorio e Comunità. Dopo il consiglio comunale di martedì sera, l’ultimo del 2018, animato da polemiche, insulti e accuse incrociate.
“In qualità di forze politiche di minoranza esprimiamo la nostra profonda disapprovazione riguardo l’utilizzo sistematico della questione pregiudiziale operato dalla maggioranza per impedire la libera discussione nel parlamento cittadino. – spiegano per contto dei rispettivi i rispettivi gruppi, i consiglieri David Monticelli (M5S), Antonio Scarponi (liste civiche) e Fabio Pasquinelli (Territorio e Comunità) – Se la maggioranza non è d’accordo con le proposte delle opposizioni, ha a disposizione lo strumento del voto con cui bocciarle, ma non può impedire che esse vengano discusse, interpretando a proprio piacimento il regolamento del consiglio comunale. Avanti di questo passo l’arbitrio della maggioranza sarebbe assoluto e si potrebbe in teoria impedire la discussione di qualsiasi punto portato dalle minoranze reclamando una generica questione pregiudiziale, senza doverne dimostrare la fondatezza”.
Se dunque per le minoranze è stato chiaro “l’utilizzo ostruzionistico fatto dalla maggioranza in questa ed in altre occasioni in passato, (ma l’ostruzionismo è una prerogativa delle minoranze, non della maggioranza che ha sempre la possibilità di votare contro), è altrettanto chiaro che deve essere posto un limite alla possibilità di invocare la questione pregiudiziale quando questa è palesemente inesistente. – conclude la nota stampa a firma congiunta – Facciamo pertanto riferimento alle figure del presidente del consiglio comunale e del segretario comunale per richiedere una vigilanza e una presa di posizione su questa vicenda, per evitare che un simile sistematico abuso possa ripetersi e possa costituire un precedente su cui in futuro, qualsiasi forzatura antidemocratica tentata da qualsiasi forza politica, possa prendere spunto e giustificazione”.
Sala Gialla, l’ultima seduta del 2018 termina tra urla e insulti
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