Si parlerà del futuro dell’ospedale di Osimo il prossimo 3 marzo alle 21, nella sala convegni delle Grotte del Cantinone di via Fontemagna. L’incontro pubblico organizzato da Partito Possibile (leggi l’articolo), Sinistra Unita, Pci e L’Altra Osimo con la sinistra, cercherà di mettere a fuoco quali scenari si prefigureraranno nei servizi per i cittadini utenti con la fusione giuridica tra Inrca e Ospedale di Osimo (leggi l’articolo). Il titolo del convegno ‘No alla chiusura dell’ospedale’ già racconta le preoccupazioni della sinistra che ha invitato a sedere tra il pubblico anche gli operatori dell’ospedale e le sigle sindacali che li rappresentano.
IL SINDACO INCONTRA IL DG DELL’AREA VASTA 2 – Il sindaco Simone Pugnaloni (Pd) proprio ieri ha comunicato di aver incontrato il direttore di Area vasta 2, Maurizio Bevilacqua e si aver affrontato con lui due questioni prioritarie. “Sul pronto soccorso dopo l’approvazione del progetto definitivo abbiamo concordato che per quello esecutivo di procedere per stralci funzionali. – scrive Pugnaloni – Il primo che verrà finanziato sarà di 300.000 euro e prevedra’ come si era detto anche nei mesi scorsi ascensore e sistemazione terza corsia. Sulla questione integrazione Inrca – Ospedale di Osimo ho chiesto di accelerare sull’incontro con i sindacati, ad essi spetta di siglare l’accordo finale riguardante il personale. L’Asur è pronta al dialogo, faccio un appello ai sindacati a partecipare presto al tavolo trattative per chiudere il cerchio e dare definitivamente un futuro alla sanita’ osimana e della Valmusone. I vertici della sanita’ confermano che nell’operazione Inrca-Ospedale di Osimo il contratto di lavoro rimarra’ lo stesso e sara’ prevista la mobilita’ tra enti”.
LA MOZIONI SULL’OSPEDALE PRESENTATA DALL’ALTRA OSIMO CON LA SINISTRA– L’Altra Osimo con la Sinistra, alleata di governo della coalizione di maggioranza che sostiene il sindaco, parteciperà con propri relatori al convegno del 3 marzo. I due consiglieri de L’Altra Osimo hanno già preso le distanze alla politica che il Pd cittadino persegue per il Ss. Benvenuto e Rocco (leggi l’articolo). Hanno anche presentato una mozione consiliare di prossima discussione che impegna l’amministrazione comunale a salvaguardare l’ospedale di Osimo in tutti i suoi servizi prima dell’inaugurazione della cittadella sanitaria dell’Aspio di Ancona. “E’ inaccettabile la complicità dell’amministrazione di Osimo con Asur e Regione per lo smantellamento dell’ospedale – ha scritto su Fb in replica al sindaco, Fabio Pasquinelli, il capogruppo de L’Altra Osimo – Ora basta, questa deriva va fermata”.
ROSALIA ALOCCO (PARTITO POSSIBILE): “IL SINDACO SEMBRA L’ATTILA DELLA SITUAZIONE”– “Nel nostro convegno cercheremo di guardare il problema ospedale dalla parte dei cittadini. Da quando governa il Pd a Osimo sembra essere successo di tutto all’ospedale, è stata chiusa l’Ostetricia e non sappiamo che fine faranno altri reparti (leggi l’articolo). Su questo palcoscenico Simone Pugnaloni appare quasi come se recitasse la parte dell’Attila della situazione – osserva Rosalia Alocco, referente osimano di Partito Possibile – Da anni il sindaco continua a pubblicare i suoi proclami sull’ospedale e sull’ampliamento del Pronto soccorso senza specificare una data precisa per l’avvio dei lavori. In più cerca di girare le carte in tavola, ben sapendo che i sindacati da settimane stanno chiedendo l’avvio del tavolo tecnico all’Asur, senza ottenere alcuna risposta. Il sindaco Pugnaloni chiede invece ai sindacati di incontrare subito l’Asur (cosa che non compete a lui) e oltretutto continua a ripetere che gli operatori sanitari dell’ospedale si preoccupano del nuovo contratto di lavoro quando sa benissimo che non è affatto così”. Tutte le sigle sindacali che hanno incontrato i medici del Ss. Benvenuto e Rocco (leggi l’articolo), ma anche il personale del Comparto (leggi l’articolo) e le professioni infermieristiche (leggi l’articolo) non hanno manifestato pregiudiziali contro il progettodi fusione giuridica tra i due presidi ospedalieri o le modifiche al contratto di lavoro che è determinato dalla contrattazione collettiva nazionale, semmai espresso perplessità per la mancanza di informazioni sui contenuti del progetto sollecitando all’Asur la convocazione del tavolo tecnico.
(m.p.c.)
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