“Se le minoranze hanno il tempo da dedicare ai meccanismi del Consiglio Comunale facciano pure. Almeno leggano bene il regolamento perchè, purtroppo, hanno dimostrato di non conoscerlo. Negli ultimi tempi sono passati agli insulti veri e propri, alle offese ed alle provocazioni per alzare i toni della discussione. Sappiano che noi su questo campo non li seguiremo. Insulta chi non ha argomenti, insulta chi non ha proposte alternative e l’unico modo per essere visibile è l’offesa personale, al Sindaco, alla Giunta e ai Consiglieri. Noi di argomenti ne abbiamo tanti e dobbiamo lavorare per i cittadini, quindi non perderemo tempo ad insultare i nostri avversari politici”. Parola del capogruppo Pd, Giorgio Campanari. Il consigliere comunale di maggioranza, martedì sera in consiglio comunale ha chiesto alla presidente Andreoni, come questione pregiudiziale, di annullare la discussione di tre ordini del giorno a firma Liste civiche perché affrontavano argomenti relativi ad Astea spa, non di competenza della Sala Gialla. Dopo l’accoglimento della richiesta, si è scatenata la bagarre nell’aula consiliare con le minoranze che hanno protestato ritenendo di non essere state garantire nei loro diritti. Il sindaco Simone Pugnaloni e il consigliere Fabio Pasquinelli (Territorio e Comunità) si sono scambiati al microfono accuse reciproche.
“Crediamo che le scuse pubbliche siano il minimo per quello che è stato detto nell’ultimo Consiglio Comunale ma ognuno ha il suo stile e lo dimostra come vuole. – prosegue nella sua nota stampa Campanari – Chi ha ruoli di responsabilità non può fomentare l’odio, non può insultare gli altri senza motivo, perchè contribuisce a creare un bruttissimo clima di intolleranza verso chi la pensa diversamente, come dimostrano fatti di cronaca cittadina degli ultimi mesi. Noi vogliamo e dobbiamo essere un esempio, principalmente di stile e rispetto delle istituzioni, per tutti coloro che ci osservano con attenzione e vogliono da noi risposte e soluzioni ai problemi di tutti i giorni”. Il capogruppo Pd, preferisce non entrare nel merito della polemica sulle questioni pregiudiziali “perchè è talmente palese che il Consiglio comunale è un luogo in cui si fanno gli interessi dei cittadini tutti, un luogo che ha delle competenze chiare sulle quali si deve esprimere e che prevede, nel proprio regolamento, la possibilità di non discutere un punto qualora queste competenze vengano disattese. Quindi, non ci interessa litigare e non tolleriamo essere insultati. Siamo persone serie: ci portino proposte di competenza del Consiglio Comunale e le discuteremo, come abbiamo sempre fatto”.
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