Corsi e ricorsi storici. Tra progetti di nuovi ospedali di rete cancellati, consigli comunali straordinari, mobilitazioni trasversali, e contenziosi legali, Osimo tenta ormai da mezzo secolo di definire la questione sanità. Cambiano le amministrazioni comunali, i colori politici, le strategie e le pianificazioni ma la domanda che si pongono i cittadini è sempre la stessa: che fine farà il vecchio Ss. Benvenuto e Rocco? C’è, insomma, una strana simmetria nella prosa di questo romanzo che sembra davvero arrivato al capitolo della svolta: il progetto di fusione giuridica Inrca di Ancona con l’attuale presidio ospedaliero di Osimo (leggi articolo).
Una soluzione che non convince affatto gli alleati di governo del sindaco Pugnaloni, i consiglieri comunali de L’Altra Osimo con la Sinistra pronti a consumare lo strappo finale su un tema tanto sensibile. In assenza di un progetto che unifica, per il 3 marzo la sinistra ha organizzato un convegno pubblico sulla sanità cittadina alle Grotte del Cantinone (leggi l’articolo) sperando in un dietrofront dei democrat.
“Sulla questione sanità non si può vivere di polemiche ed ideologie, ma di proposte” tuona però Simone Pugnaloni che proprio oggi, con una mossa a sorpresa, ha annunciato una seduta consiliare straordinaria nella Sala Gialla sul nodo sanità. “Della situazione attuale e futura se ne parlerà il 1 marzo in consiglio comunale -ha scritto su facebook- Sono stati invitati i vertici Asur ed Inrca che hanno già dato la loro disponibilità. Occorre trovare il miglior modo per difendere il nostro ospedale e le sue eccellenze professionali”.
Sulla scena politica cittadina, dove la maggioranza sta rischiando la resa dei conti, si sono subito stagliati i commenti taglienti dei pentastellati che in un nota hanno attaccato il sindaco renziano ma anche e soprattutto i partner di maggioranza de L’Altra Osimo pur concordando con loro che la fusione Inrca-ospedale di Osimo rischia di dare il colpo di grazia proprio al Ss. Benvenuto e Rocco. Soprattutto se si seguiranno le “scelte scellerate” già perseguite nella provincia di Pesaro “con il processo di integrazione avviato nel 2009 con l’istituzione dell’Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord tra gli ospedali di Fano e di Pesaro, che ha creato e sta continuando a creare disagi all’utenza” evidenzia il M5S.
Un iter, secondo i grilini osimani improponibile e non replicabile per l’area a sud di Ancona “con il cantiere delle belle statuine di Aspio Terme, appena iniziato e già fermo” e dove nel frattempo “le vecchie strutture vengo lasciate morire poco a poco”. La ricetta del M5S passa invece per “una presa di posizione seria per il potenziamento del Pronto Soccorso, ridurre i tempi delle liste d’attesa, assicurare gli investimenti, aumentare e gratificare il personale esistente, potenziare la rete territoriale socio-sanitaria”.
La stoccata finale è tutta politica. “Oggi col Pd allo sbando a livello nazionale, con i renziani come Pugnaloni prossimi a una crisi d’identità e di pianto, chi può abbandona la nave cercando di rifarsi una nuova verginità – scrive il M5S di Osimo – Ecco allora la sedicente sinistra osimana del 21° secolo, (entità mitologica che di sinistra non ha fatto niente, almeno negli ultimi anni), che dopo essere stata al governo con l’amministrazione Pugnaloni e aver taciuto di fronte ad ogni sorta di politica neoliberista perpetrata a livello locale, ora insorge contro il Pd e la chiusura dell’Ospedale. Dove eravate in questi due anni e mezzo?!”
(m.p.c.)
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