La scorsa settimana il consigliere di minoranza Andrea Giombi (Fabriano Progressista) aveva protocollato una interpellanza scritta a mano sul rischio-chiusura dell’ufficio della Agenzia delle Entrate a Fabriano, dandone notizia sui social media. Gabriele Santarelli, sindaco pentastellato della città della carta, ha risposto al quesito e ai dubbi sintetizzati in quell’interpellanza con un post su facevook e la presidente del Consiglio comunale di Fabriano, Giuseppina Tobaldi, ha ritenuto inutile inserire all’ordine del giorno e quindi discutere l’argomento nel luogo istituzionale deputato, l’aula consiliare, tra l’alzata di scudi delle opposizioni. Tutte le minoranze si sono infatti schierate dalla parte del collega di Fabriano Progressista, a partire dalla Coalizione Scattolini-FdI-Lega a Fabriano Popolare, fino a FI e al Pd, ritenendo violato il regolamento del consiglio comunale e un diritto del consigliere comunale. Giombi ha minacciato esposti e di segnalare il caso al prefetto mentre la reazione compatta arrivata dai banchi di opposizione è stata quella di depositare oggi una mozione di sfiducia per la presidente, seconda carica del Comune, da votare già nella prossima seduta consiliare.
Mutua e fa propria la battaglia del consigliere Giombi anche Art.1-Mdp che esprime in un comunicato stampa “una forte condanna nei confronti di un episodio che si è verificato nel Comune di Fabriano. La presidente del Consiglio comunale, di espressione Movimento 5 stelle, ha impedito che una interpellanza del consigliere di opposizione Andrea Giombi venisse inserita nell’ordine del giorno dei lavori del Consiglio comunale. La motivazione: il sindaco, sempre del Movimento 5 stelle, ha risposto tramite Facebook. Questo fatto è intollerabile, rappresenta una democrazia di plastica caldeggiata dal Movimento 5 stelle, che riecheggia un’ideologia illiberale, ipocrita ed ignorante. La democrazia deve essere tutelata da tutte le forze politiche”.
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