“La realizzazione della Perugia Ancona non può penalizzare il sistema economico e produttivo delle due regioni. Va garantito un percorso credibile per garantire le imprese che lavorano alla realizzazione dell’arteria”. È quanto chiedono i presidenti Luca Ceriscioli e Catiuscia Marini che, a Fabriano, hanno convocato un incontro istituzionale sulla procedura di concordato preventivo attivata da Ansaldi SpA. Sono intervenuti la vicepresidente della Regione Marche Anna Casini, Guido Petrosino della società Quadrilatero (anche in rappresentanza di Anas), insieme ai rappresentanti del coordinamento delle imprese creditrici e delle organizzazioni di categoria.
“Innanzitutto emerge la difficoltà a mettere attorno a un tavolo tutti gli interlocutori necessari per sbloccare questa situazione. L’incontro di oggi è stato utile per ricercare ancora di più l’impegno nel riuscire con Anas e ministero, con tutti gli interlocutori necessari a sbloccare la situazione – ha detto il presidente Ceriscioli – Il primo obiettivo è garantite alle imprese che hanno lavorato di avere una risposta. Non è possibile che per la quarta volta una ditta in difficoltà scarichi tutto sulle imprese del territorio. Parliamo di 40 milioni di lavori! Ripartire dalle imprese del territorio è anche la strada che permetterebbe di procedere più velocemente nei cantieri. Far entrare altre ditte significa spendere ancor più denaro e perdere altro tempo”.
“Non è più rinviabile ormai la convocazione di un tavolo formale che affronti la complessa situazione – ha sottolineato anche la presidente Marini– a partire dalla crisi della società Astaldi, cosi come abbiamo da tempo chiesto al ministro Toninelli. Tavolo che deve vedere la partecipazione in primo luogo di Anas, in quanto proprietaria al 93 per cento della società Quadrilatero, del Ministero delle infrastrutture, del Ministero per lo sviluppo economico per l’importanza che questa opera riveste per il tessuto economico dei territori interessati, dei Commissari della procedura concordataria in continuità per Astaldi, e ovviamente le due Regioni ed i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori dei territori. È infatti necessario avviare immediatamente un percorso che renda possibile la ripresa dei lavori e dei cantieri per il completamento dell’opera, evitando però che ciò avvenga a danno delle imprese e dei lavoratori”.
IL SINDACO SANTARELLI AMAREGGIATO: “NON SONO STATO INVITATO ALL’INCONTRO” – “L’incontro di oggi pomeriggio è stato convocato senza coinvolgere il padrone di casa e i rappresentanti del territorio che stanno subendo le conseguenze dell’opera incompiuta”. Ad esprimere amarezza per essere stato escluso dall’elenco degli invitati all’incontro istituzionale sulla crisi Astaldi, è il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli . In un video postato sui social media nel tardo pomeriggio di oggi, il primo cittadino di Fabriano racconta di essersi comunque presentato al vertice e di essersi seduto tra il pubblico. Dopo aver ascoltato i vari interventi ha deciso di intervenire “perché – commenta- troppo superficialmente ho sentito parlare della possibilità di presentare lo stralcio del contratto e quindi di interrompere i lavori. Capisco le esigenze delle aziende perché i crediti vantati ammontano a circa 40 milioni di euro, ma mi stupisco ma come da parte delle Regione possa esserci appoggio a questa teoria. Non capiscono come si possa parlare con leggerezza di bloccare i cantieri, ci vorrebbero 5 anni prima che possano ripartire”. Santarelli ha rimarcato inoltre di ritenere “poco rispettoso verso la città e il territorio” il mancato invito alle istituzioni cittadine. “Domani – ha proseguito- con l’assessore Arcioni saremo al Mise a Roma per un progetto importante per la nostra città ma è difficile parlare di progetti per rilanciare il territorio se la Regione poi pensa di bloccare i lavori per un’arteria così importante. Da parte nostra rimane comunque l’impegno per riuscire a interloquire con il Ministero per la situazione che sta vivendo il nostro territorio”.
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