“La politica non faccia ‘carne da macello’ dell’assistenza sanitaria e dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Serve concretezza e meno inutili e dispendiosi rimpalli. La salute è dei cittadini”. E’ la sintesi alla quale Patrizia Ercoli responsabile del coordinamento territoriale di Ancona Uil Fpl aggiunte contenuti e proposte per risolvere il problema della chiusura del punto nascita. La Uil Fpl Ancona-Marche assiste insieme alla comunità intera, ai professionisti sanitari che operano nel territorio fabrianese, ai cittadini tutti e alle forze sociali, “ancora una volta al depauperamento non solo degli operatori sanitari Medici , Infermieri ed Operatori Socio Sanitari, ma anche alla chiusura di strutture sanitarie specifiche come il “Punto Nascita” dell’Ospedale E. Profili di Fabriano e dei Comuni limitrofi, da parte dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale e dal Governo della Regione Marche. – osserva la sindacalista – Un Governo Regionale arroccato sempre di più ‘a palazzo’ e concentrato, in via del tutto prioritaria, a come tagliare i costi del personale sanitario, impoverendo di servizi e delle relative strutture intere comunità della Regione Marche ma garantendo però un numero consistente di incarichi dirigenziali a fronte di servizi sanitari che vengono chiusi o addirittura di cessione di rami d’Azienda in costante aumento (un esempio, la cessione della struttura sanitaria di Osimo verso l’Inrca). E ora il rimpallo di responsabilità sulla paventata chiusura del ‘Punto Nascita’ dell’Ospedale E. Profili di Fabriano. Un atteggiamento che definiamo irresponsabile da parte della politica: i servizi sanitari non servono per fare politica e per ottenere consenso ma per dare sicurezza ai cittadini di un comprensorio, come quello fabrianese, che oltre al sisma sconta una sua orografia e geografia che tutti sanno molto complessa”.
Secondo la Uil Fpl “il territorio del Comune di Fabriano e di tutti i Comuni limitrofi al fabrianese che hanno pagato e pagano ancora un prezzo durissimo dovuto al sisma, si vedono smantellare pezzo per pezzo il diritto, sancito costituzionalmente, dei propri cittadini alla salute e all’accesso alle cure sanitarie. Cittadini che non hanno visto una diminuzione delle tasse dai medesimi versate a fronte della diminuzione dei servizi resi, tutt’altro…magari anche anziani che percepiscono i minimi economici della pensione di vecchiaia, costretti a rivolgersi alle strutture private per avere risposte, ad un bisogno urgente di salute, celeri a fronte di liste d’attese interminabili nelle strutture pubbliche. Le tristemente famose liste d’attesa che il Governo Regionale, l’Azienda Sanitaria Unica Regionale e la Direzione di Area Vasta 2 hanno sempre detto di impegnarsi per ridurne i tempi d’attesa, ingiusti e vergognosi, ma che a tutt’oggi sono rimasti gli stessi con i medesimi tempi se non in alcuni casi ancora più dilazionati, e quindi l’ennesima beffa che i cittadini pagano sulla propria pelle e con le proprie tasche”.
La sigla sindacale rimarca, per missione, di non interessarsi “di politica o di qualsiasi altro fenomeno di campanilismo, ma se il Presidente della Regione Marche ed il suo Staff tecnico che si occupa di materia sanitaria nella Regione Marche hanno l’intenzione, ormai non più nascosta, di reputare il servizio sanitario come un mero esercizio di matematica aggrappandosi di qua e di là a norme di carattere esclusivamente numerico senza realmente pensare al futuro delle comunità, come quella fabrianese, allora questo tipo di politica non serve. Non ha lungimiranza, non sta sul territorio. Non è quella che fa bene alla gente. In un periodo storico in cui mancano le nascite e la “montagna” ha difficoltà, non si può pensare di togliere la prospettiva di un futuro ad una comunità già in grande sofferenza per motivi industriali, economici, togliendo loro anche la tranquillità di avere figli e costruire la comunità futura. Tutti i cittadini, gli operatori sanitari e le forze sociali dovranno ricordarsi di quello che è avvenuto in questi anni, di che cosa si è fatto per migliorare la salute dei cittadini, anche del Comune di Fabriano e Comuni limitrofi, e di che cosa invece si è svenduto, si è tagliato contro il benessere della popolazione della Regione Marche.
Il coordinamento territoriale di Ancona Uil Fpl pertanto invita “le forze politiche ad un ragionamento comune e ad un confronto scevro da interessi e dall’addossarsi ‘colpe’ a vicenda. Fare politica significa anche modificare assetti tecnici apparentemente consolidati e trovare le soluzioni per i cittadini e per la loro serenità e salute. Altrimenti della politica non vi è bisogno. Come UIL FPL saremo sempre e comunque al fianco degli utenti e degli operatori sanitari del territorio fabrianese e non solo , continueremo a vigilare, con occhio attento e critico, continueremo a far sentire la nostra voce , a scendere nelle piazze e a contrastare le scelte sanitarie e socio sanitarie non corrette operate dall’attuale Governo della Regione Marche che riteniamo, come in questo caso, irrispettose e dannose per il futuro dei cittadini”.
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