di Monia Orazi
Quello che vale per il punto nascita di Fabriano, vale anche per il punto nascita di San Severino, chiuso dal marzo 2016. Lo ha detto ieri sera in consiglio comunale, il sindaco Rosa Piermattei. Ha affermato: «Sono in attesa di sapere, dall’incontro che il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli avrà con il ministero della Salute il prossimo 26 febbraio, le novità per il punto nascita di Fabriano. Se le regole sono uguali per tutti e la legge è uguale per tutti, quanto vale per Fabriano, deve valere anche per il punto nascita di San Severino». L’occasione è stata la discussione della mozione sulla sanità, per chiedere la costituzione di un tavolo tecnico, aperto ad esponenti dei comitati, tecnici, amministratori, per chiedere alla commissione consiliare sanità ed alla giunta regionale, di potenziare le strutture sanitarie esistenti, affermando un netto no all’ospedale unico, indicato come elemento di divisione tra i territori e pretesto per impoverire ancora di più le strutture esistenti. A firmarla i consiglieri del Centro Destra per San Severino Gabriela Lampa e Massimo Panicari, con Mauro Bompadre del Movimento 5 Stelle, che hanno ribadito il no all’ospedale provinciale della Pieve, chiedendo di potenziare i servizi sanitari locali, anche per evitare lo spopolamento.
La mozione ha raccolto il voto congiunto e favorevole di tutto il consiglio comunale, dopo una “negoziazione” su un emendamento che il sindaco ha proposto di modificare, in cui si toglie il riferimento all’ospedale provinciale, ribadendo però la necessità di potenziare le strutture esistenti, integrandole e mettendole in rete tra loro. Rosa Piermattei ha riferito di un incontro avuto in Regione sull’ospedale a fine gennaio. «Le nostre eccellenze sono oculistica ed oncologia, la chirurgia delle ernie – ha affermato Piermattei – ho chiesto di potenziare il pronto soccorso. Mi è stato detto che entro aprile saranno attivati i posti letto per la lungodegenza, ho detto tassativamente che i medici non devono essere quelli del reparto di medicina, ci saranno venti posti letto, con 4 posti letto post acuzie». In risposta alla mozione, ha detto il sindaco di San Severino: «Tra politica e realtà dei fatti, c’è un gap anche per la sanità, i governanti sovracomunali non intercettano i bisogni dei cittadini, assistiamo a una continua spoliazione di servizi, darò mandato ai tecnici di verificare la fattibilità del tavolo tecnico. Sulla realizzazione dell’ospedale unico ho sempre avuto una posizione netta e chiara, tanto da aver proposto la candidatura del nostro nosocomio. Insisto ovunque per la tutela delle aree interne, altrimenti ci sarà un processo di desertificazione. E’ ora di risolvere il rimpallo di responsabilità tra Stato e Regione, il governo deve modificare il decreto Balduzzi, così la giunta regionale potrà varare una riforma per la sanità policentrica, l’ospedale unico al momento è una decisione già presa, dobbiamo potenziare le eccellenze del territorio, lottando affinchè non siano impoveriti i servizi». Il consiglio fiume, durato cinque ore, si è aperto con le comunicazioni del sindaco, che ha aggiornato sui dati del post terremoto, la discussione degli indirizzi per un contratto di rete dell’Assem. E’ seguita la carrellata di punti legati al bilancio, con l’approvazione definitiva del bilancio di previsione 2019 a tariffe e tasse comunali rimaste le stesse dall’anno precedente, con il voto contrario del Centrodestra per San Severino, del Movimento 5 Stelle e del Centrosinistra per San Severino.
Negli interventi dei consiglieri di opposizione, la critica per il ritardato invio dei documenti, la mancanza di programmazione futura. Approvazione definitiva per una variante al piano regolatore generale che permetterà l’edificazione di circa dodici unità immobiliari in località Scaloni, per 3mila seicento metri cubi edificabili. Critico Massimo Panicari che ha evidenziato come la viabilità della zona sia del tutto inadeguata e si va ad aumentare ulteriormente il carico urbanistico. Il consigliere Francesco Borioni ha presentato due interrogazioni, la prima sulla mancata manutenzione del monumento ai caduti nei pressi dello stadio, l’altra per la realizzazione di una centralina elettrica a ridosso del ponte di Sant’Antonio. Dalla risposta del vicesindaco Vanna Bianconi si è appreso che l’amministrazione ha provveduto a far mettere in sicurezza il monumento e che si sta valutando la possibilità di ricorrere alla raccolta fondi sul portale Art Bonus, per il restauro, per cui servono diecimila euro. Sulla questione della centralina elettrica ha risposto l’assessore Sara Bianchi: ancora si deve svolgere la conferenza dei servizi, l’ufficio tecnico comunale ha dato parere negativo, quello urbanistica favorevole così come la Soprintendenza. L’assessore ha specificato che se i tecnici diranno che ci saranno problemi per la staticità del ponte, l’amministrazione negherà la possibilità di installazione. Gli ultimi quattro punti sono stati rinviati.
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