Il barometro della Sala Gialla segnala tempesta ormai da settimane: 3 mesi di veti incrociati, forse solo 5 giorni per mandare in frantumi la maggioranza. Adesso minacciano davvero di passare all’opposizione Fabio Pasquinelli e Carlo Catena, i due consiglieri de L’Altra Osimo con la Sinistra, che da novembre stanno esprimendo voti e posizioni politiche in dissonanza con quelli degli alleati di coalizione, il Pd ed Energia Nuova, la lista civica del sindaco Simone Pugnaloni. Sono almeno tre gli argomenti del programma elettorale sui quali gli orientamenti divergono: la vendita di Astea Energia (leggi l’articolo), la riconversione dell’ex cinema Concerto in auditorium dove l’Altra Sinistra ha tentato di mediare le posizioni dell’Amministrazione comunale con quelle del Comitato (leggi l’articolo) e, l’ultimo terremo della contesa, la programmazione sanitaria con il progetto di Inrca-ospedale di Osimo (leggi l’articolo).
Proprio sul nodo sanità i due consiglieri potrebbero formalizzare la scissione dal loro gruppo di appartenenza con l’uscita dalla maggioranza consiliare di Osimo mettendo a rischio gli equilibri di governo e lasciando tutti sull’orlo di una crisi di nervi a combattere con solo 13 consiglieri contro gli eventuali 12 di opposizione. Un ultimatum che ieri sera, nella riunione de L’Altra Osimo con la Sinistra, Pasquinelli e Catena hanno scandito a chiare lettere ai loro compagni di movimento. “Aspetteremo di vedere se il sindaco Pugnaloni cambierà passo prima del consiglio comunale sulla sanità del 1 marzo (leggi l’articolo). Poi – hanno puntualizzato- ci dimetteremo dalla presidenza delle Commissioni consiliari Affari Generali e Cultura e passeremo in minoranza, restando in consiglio comunale”.
Fabio Pasquinelli, non è una decisione troppo drastica che rischia di dividere soprattutto L’Altra Osimo. Che cosa farete, cambierete nome al gruppo se non tutti vi appoggeranno?
“Il dibattito interno a L’Altra Osimo è stato aperto e per ora è stata manifestata solo un diversa sensibilità ai problemi. Se ci sarà necessità, certo, cambieremo anche il nome al gruppo consiliare. Ma preferiremmo farlo semmai se si allargherà a tutte le espressioni della sinistra, anche quelle che non sono rappresentante nella Sala Gialla, piuttosto che per questioni di diminuzione. Tutti noi de L’Altra Osimo siamo consapevoli che queste incomprensioni manifestate verso il Pd e l’intera maggioranza non fanno bene a nessuno. Pertanto se siamo arrivati a questo punto è perché abbiamo maturato l’idea che questa maggioranza richiede un cambio di passo”.
E come dovrebbe cambiarlo? Con l’alleanza avete accettato una mediazione anche sul vostro programma elettorale…
“Abbiamo scelto di allearci con il Pd, in via eccezionale rispetto allo scenario nazionale e regionale, per contrastare le truppe latiniane e fintanto che è proseguito il contenzioso con ricorso elettorale, molte scelte sono state appoggiate in maniera incondizionata per necessità, proprio in difesa di questa maggioranza e di quella finalità. Nei primi mesi di insediamento, non lo nascondo, era quasi impossibile lavorare con il personale del Comune e delle società partecipate che non si dimostrava troppo collaborativo con i nuovi amministratori. Quando poi è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato e con essa la stabilità dell’amministrazione Pugnaloni, ci saremmo aspettati una maggiore condivisione nelle scelte, più volte sollecitata al sindaco che invece continua a inviarci veline di progetti già decisi senza di noi. Insomma qualcuno ha pensato bene di agire prendendosi quel potere che prima era di qualcun altro, senza condividere nulla. Adesso siamo arrivati al capolinea: il Pd ha picconato il nostro programma a fasi avanzate senza costruire nulla con noi di sinistra, che siamo affiatati ma che in questo momento manifestiamo solo una diversa sensibilità legata ai diversi ruoli ricoperti. Certo, mi domando se sarà possibile raccogliere la sfida di una sinistra unificata, dentro e fuori L’Altra Osimo. Le condizioni ci sono ad Osimo? Il giudizio lo lascio ad altri”.
Ma l’eventuale scisma di maggioranza non mina anche l’incarico dell’assessore Michela Glorio e del presidente della Asso, Luigi Giacco?
“No, sono due posizioni slegate da noi. Michela non è iscritta ad alcun partito di sinistra, si riconosce nei valori ma è stata eletta e nominata dal sindaco come assessore indipendente. Come espressione de l’Altra Osimo potrà anche valutare di riconsegnare le deleghe assessorili al sindaco se io e Carlo Catena usciremo dalla maggioranza, ma spetterà a Simone Pugnaloni decidere se accettare o meno le sue eventuali dimissioni. Gigi Giacco poi è stato scelto direttamente dal sindaco per la sua preparazione professionale. L’Altra Osimo con la sinistra non ha mai candidato alcun suo esponente alla presidenza della Asso, è stato Gigi, che insieme a noi ha fatto crescere il nostro gruppo, a coinvolgerci per un parere sull’opportunità di accettare o meno l’incarico, che lui stesso non ha mai cercato”.
Ci sono ancora margini di manovra per ricucire lo strappo? Quali sono le pregiudiziali per continuare insieme al Pd il percorso fino alla scadenza del mandato amministrativo nel 2019?
“Intanto chiediamo al sindaco un dietrofront netto sulle politiche sanitarie. La programmazione regionale per l’ospedale di Osimo racchiude scelte sbagliate: in questo momento forse ci sarà un parvenza di potenziamento dei servizi ma è evidente che in prospettiva con la fusione con l’Inrca il Ss. Benvenuto e Rocco sarà del tutto cancellato e la Valmusone non avrà più un ospedale. C’è poi la questione della ripubblicizzazione di Astea spa, dei servizi come quello dell’acqua. E ancora: vogliamo contribuire insieme ai cittadini alla redazione del bilancio: è inutile che il sindaco vada con il taccuino nei consigli di quartiere quando poi ha già tutto deciso lui. Va rafforzata invece la partecipazione democratica. Infine vanno nominati gli assessori all’Urbanistica e al Bilancio. Il sindaco detiene queste deleghe da inizio mandato, è arrivato il momento di consegnarle ad assessori competenti che si rapportino con i cittadini per disegnare lo sviluppo urbanistico della città futura. Noi de L’Altra Osimo non chiediamo altri assessori per il nostro gruppo ma la giunta deve essere una squadra che lavora in modo collegiale, senza l’ombra di notabili della politica osimana che si mimetizzano dietro ai cespugli”.
Il sindaco accetterà?
“Lo auspichiamo. A questo condizioni ci sono i presupposti per costruire una alleanza che vada oltre il 2019. Noi aspetteremo fino al 1 marzo. Poi passeremo all’opposizione e il problema sarà di Simone Pugnaloni”.
(m.p.c.)
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