Fondi ridotti e università che cadono a pezzi: scatta la protesta del Gulliver nel giorno dell’arrivo all’Univpm del ministro dell’Istruzione Bussetti. La manifestazione è partita questa mattina alle 10 davanti al Polo Montedago con tanto di slogan e striscioni. Gli studenti universitari hanno mostrato il dissenso per la presenza e per le ultime dichiarazioni fatte dal ministro, muniti di foto, articoli di giornale che dimostrano lo stato in cui vertono le università e scuole italiane. Uno striscione riportava: «Bussetti: senza la legna non si alimenta la conoscenza», in riferimento a un’uscita del ministro dove aveva detto «ci dobbiamo riscaldare con la legna che abbiamo». Ha dichiarato il coordinatore del Gulliver – UdU Ancona Giorgia Venditti: «Considerando la crisi generale del Paese, una parte sempre maggiore della popolazione è in condizioni di disagio economico e il diritto allo studio è meno che mai una certezza. Si dovrebbe investire sulla formazione, invece quello a cui stiamo assistendo sono gli ennesimi tagli. E’ necessario garantire un accesso libero ai più alti gradi dell’istruzione a tutti, e soprattutto ai capaci e meritevoli, seppur privi di mezzi. Questo, non solo rispetterebbe quanto citato nell’articolo 34 della costituzione, ma riuscirebbe a dare la spinta al paese per tornare ad investire in ricerca e sviluppo ed uscire dalla crisi in cui ormai si trova da 10 anni. L’attuale Ministro, invece, non fa che portare avanti le politiche dei suoi predecessori, come in primis la Gelmini». E ancora: «La condizione strutturale dell’università è già al limite da diversi anni; ci crollano i soffitti sulla testa, gli studentati non sono adeguati agli standard richiesti ed il fondo per l’edilizia universitaria è pari a zero. Inoltre, la qualità dell’insegnamento è limitata, ferma da decenni e non in linea con gli standard europei, a causa degli investimenti assenti, delle condizioni precarie degli insegnanti e della mancanza di un piano serio di assunzioni del personale docente. E’ fondamentale rendere l’università gratuita e accessibile a tutti e rendere la qualità diffusa del sistema formativo una prerogativa dell’azione politica piuttosto che puntare a pochi poli di eccellenza a scapito della maggior parte dei restanti. Stiamo assistendo invece a un Ministro che dichiara che “ci dobbiamo riscaldare con la legna che abbiamo”. Vorremmo che i luoghi dell’istruzione non siano solo un ente di formazione professionale, ma un luogo di crescita a 360 gradi. Oggi c’è la marcia per il clima, ma il ministro ci ha detto di andare a scuola. Come abbiamo manifestato in altre occasioni, come il 16 novembre e il 9 febbraio in tutte le piazze italiane, anche oggi siamo qui a esprimere il nostro dissenso, nonostante la presenza del Presidente della Repubblica che ci ha onorato della sua presenza in occasione di un avvenimento così importante per la nostra università».
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