La cinquecentesca chiesa di San Gregorio Illuminatore, riaperta da pochi mesi dopo 46 anni di oblio, l’antica sinagoga anconetana, il Forte Altavilla, suggestiva struttura militare che guarda il mare, e infine il Mercato delle Erbe, l’elegante edificio liberty da tempo saldamente inserito nella realtà cittadina ma in realtà praticamente sconosciuto. Queste le proposte della delegazione Fai di Ancona per l’appuntamento più importante dell’anno, quello delle Giornate di Primavera che sabato 23 e domenica 24 marzo coinvolgeranno circa mille volontari. «Le Giornate Fai di Primavera sono come sempre un’occasione straordinaria di conoscenza del nostro territorio – spiega Manuela Francesca Panini, capo della delegazione Fai di Ancona – come sempre i volontari del Fondo Ambiente Italiano e gli apprendisti ciceroni guideranno il pubblico alla scoperta di siti normalmente chiusi o poco conosciuti, ma abbiamo anche fatto molti passi anche in un’altra direzione». Ai sempre più numerosi visitatori il Fai propone di dare uno sguardo diverso a luoghi della quotidianità e della vita di tutti i giorni. «Come scriveva Antoine de Saint Exupèry: “L’essenziale è invisibile agli occhi” – osserva la capo delegazione – ecco quindi la scelta del forte Altavilla, oggi un suggestivo parco urbano, e del Mercato delle Erbe una struttura in stile Liberty in ferro e ghisa che nasconde una storia straordinaria e decisamente insolita».
Questa “piazza coperta” è un elemento importante nella vita cittadina e l’architettura in ferro si inserisce con eleganza nel tessuto urbano pur creando un certo distacco compositivo e stilistico dal contesto. «Sono un po’ le nostre Halles – osserva Manuela Francesca Panini – ma, al contrario di quanto è stato fatto a Parigi alla fine degli anni ’60 del Novecento con la radicale trasformazione dell’area, il Mercato delle Erbe di Ancona ha mantenuto la sua autenticità. L’Amministrazione Comunale ha avviato studi per il suo recupero e valorizzazione e la scelta di inserire la struttura nelle Giornate di Primavera va proprio in questa direzione. L’obiettivo ideale dovrebbe essere quello di conservare uno spazio altamente simbolico per la città e per la sua identità legata ai cantieri navali che negli anni ’20 hanno trasformato il ferro delle navi austriache (cedute come risarcimento per i danni della Prima guerra mondiale) in elementi strutturali per costruire un edifico che in realtà è diventato un luogo cardine della vita cittadina». Oltre al Mercato e al Forte Altavilla saranno visitabili, ma solo nella giornata di domenica 24 marzo, la chiesa di San Gregorio Illuminatore, posta a ridosso dell’area archeologica, finalmente restituita alla città nel dicembre dello scorso anno e la sinagoga in via Astagno.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati